La rubrica attesa da ogni fantallenatore che si rispetti.

A cadenza settimanale, il punto sulla serie A, giocatori più in forma, stelle “cadenti” e astri “nascenti”. Chi sale e chi scende nella eterna lotteria del fantacalcio: solo fortuna o occhio esperto nel saper riconoscere i talenti?Chi ha fatto meglio di tutti è sicuramente Massimo Oddo, che ha trasformato l’Udinese in una macchina da gol, capace di rifilarne tre alla capolista e di uscire vittorioso da San Siro. Il Sassuolo, con la stessa squadra che lo scorso anno dava lezioni di calcio al Bilbao in Europa League, aveva iniziato in maniera terribile la stagione; con l’arrivo di Iachini, oltre al passaggio del turno in Coppa Italia, ha ottenuto anche due vittorie fondamentali in chiave salvezza: quella col Crotone in casa e quella di prestigio sul campo della Samp. Bene Lopez e Ballardini, che con le rispettive compagini rossoblu hanno ingranato la marcia giusta, lasciandosi alle spalle la zona retrocessione. Anche Zenga sembra aver trovato la serenità: dopo la sconfitta di misura a Sassuolo, ecco la preziosa vittoria col Chievo. Il campionato del Benevento è una sventura senza fine: anche passando in vantaggio fra le mura amiche, non ha la grinta necessaria per ottenere i tre punti, e si fa rimontare dal doppio graffio di un rinato Sergio Floccari. VIVIANO (7): Buone parate nel primo tempo, ma è sul rigore che fa un vero miracolo prendendo una palla diretta all’angolino. Sul gol di Matri che decide il match non può nulla.  ROMULO (7, 5): Una delle migliori partite della sua carriera. Considerarlo un semplice difensore è un insulto al suo fiuto per gli assist e per i gol. Ispira i gol di Caracciolo e Bessa con corner magistrali. Il migliore in campo. CALDARA (7): Partita praticamente perfetta. Cede il passo soltanto una volta allo scatenato Luis Alberto. Segna due gol (uno annullato dal VAR) e annulla Caicedo. KOULIBALY (7, 5): Sblocca la partita dopo appena quattro minuti, facendo valere la sua fisicità all’interno dell’area di rigore granata. In difesa annulla per quasi tutto il match l’ostico Belotti; in occasione del gol non può nulla. Il gigante senegalese è il valore aggiunto ad un gioco già stellare. DE SCIGLIO (7): Era probabilmente dai tempi del Milan che non faceva una prova così convincente. Attento dietro, bravissimo nel giro palla, propositivo in fase offensiva. Finalmente in forma smagliante.  il nuovo “Pogba”, per la critica della critica. Noi non ci sbilanciamo ma segna due reti di potenza e intelligenza, mettendo a ferro e fuoco la difesa della Dea. Parlano i fatti. PJANIĆ (7, 5): Inizia la gara in sordina, con qualche errore di troppo, poi però decide di “spostare gli equilibri”: gol su punizione e poi assist vincente per Mandzukic. Il “maestro” è tornato in cattedra. La supplenza è durato troppo. HAMŠÍK (7): Dopo averlo inseguito per dieci giornate, Marek ha finalmente segnato il gol che gli consente di eguagliare un mito del calcio di tutti i tempi come Diego Armando Maradona in testa alla classifica dei marcatori partenopei di tutti i tempi. Ha anche l’occasione di realizzare una doppietta ma il suo tiro termina di poco fuori. Premio alla carriera. ILIČIČ (7, 5): Ennesima partita spettacolare per lo sloveno, che colleziona record su record. È geniale sul primo gol e freddo dal dischetto sul secondo. Un giocatore a tutto tondo, maturato. Peccato per l’infortunio. LASAGNA (7): È la terza partita consecutiva che va in rete e si sta costruendo un ruolo sempre più rilevante all’interno dei meccanismi di Massimo Oddo. Ha il merito di sbloccare il match e di tenere in costante apprensione la difesa interista. Va anche vicino alla doppietta, ma Handanovic gliela nega con una parata sensazionale. FLOCCARI (7, 5): Non segnava una doppietta dal 2012, e questa è di quelle belle pesanti. Concede una boccata d’aria alla squadra spallina, dimostrando l’unità del gruppo e la voglia di permanenza in serie A dei ferraresi.