Partita che finisce a reti bianche contro la squadra di Leontini, “bianche” come le cinque fumate provenienti da Monopoli dove il Catania perde per 5-0 e col punto guadagnato dal Lecce “Septem sunt”.

. . rimanendo in tema religioso. Primo tempo relativamente più movimentato, con la formazione salentina che si fa sentire con una traversa “stampata” da Saraniti che, dopo cinque minuti di partita, sfoggia un tiro o, meglio, un siluro dal limite dell’area piccola. . . sospiro di sollievo per i siciliani e mani nei capelli per l’attaccante giallorosso; gli agrigentini rispondono con giocate rapide e insidiose ma in difesa Cosenza è un muro:di qui non si passa; ma giusto il tempo di elogiare il centrale di difesa giallorosso che, dopo una triangolazione fulminea, l’attaccante siciliano D’Angelo impensierisce Perucchini con un tiro sul primo palo, ma il portiere di fede leccese dice di no. Sul finire del primo tempo Mancosu sfodera il suo asso nella manica con un tiro “a scendere” da fuori area che si infrange sulla traversa del portiere Narciso, attento spettatore. Nel secondo tempo abbiamo un Lecce rinunciatario, che non vuole attaccare ma si accontenta del pareggio; 45 minuti di puro allenamento con corsetta ed esercitazione sui passaggi a cui il Lecce sarebbe, a quanto pare, “non idoneo” a causa dei numerosi errori anche su passaggi elementari. Una squadra che non è piaciuta e che ha giocato quasi controvoglia con un pareggio venuto da sé. Quell’indole guerriera che è mancata ai ragazzi di Liverani, che si sono lascati trascinare dal gioco noioso e poco concreto di una Sicula Leonzio comunque capace di “sedare” la prima della classe. Nonostante una prestazione non esaltante, il punto guadagnato porta il Lecce a +7 dal Catania, un punto d’oro che fa ben sperare il tifo leccese. Alcuni penseranno a un’occasione persa, ma in questi casi è meglio vedere il bicchiere mezzo pieno:questa squadra ha dimostrato di avere carattere e di essere di categoria superiore. Non dimentichiamo che questo è il 23esimo risultato utile consecutivo, un record per la storia del Lecce, che da questa partita troverà la forza di riprendersi e che dopo sette anni è pronto e determinato a voltare pagina e a ritornare a farsi spazio tra le “Grandi” italiane. Perché è un punto utile per la classifica?Non sarebbe stato meglio stare a +9 sul Catania? Sicuramente si, ma questo non è un punto da buttare. Il +7, dopotutto, non va così male dato che anche con il +9 al Catania sarebbero bastate tre partite per recuperarci (in quanto, in caso di parità di punteggio, sarebbero promossi i siciliani per gli scontri diretti). Ma i conti si faranno meglio ad Aprile quando il campionato inizierà a mostrare i primi “verdetti”.