Lo scorso 23 febbraio, alcune classi del Liceo scientifico “De Giorgi” hanno avuto l’opportunità di assistere ai Cantieri Teatrali Koreja alla rappresentazione teatrale in inglese “Gul, uno sparo nel buio”, scritta da Giancarlo De Cataldo, Giulia Maria Falzea, Riccardo Festa e Gemma Carbone, ideatrice e unica attrice dello spettacolo.

La storia narra l’omicidio di Olof Palme, primo ministro della Svezia, dal punto di vista di cinque persone diverse: la poliziotta che si occupa del caso, Lisbet Palme, il presunto assassino, il mandante e lo stesso Olof Palme. Il caso viene chiamato cold case perché ancora irrisolto, nonostante siano passati ben trentadue anni da quella notte del 28 febbraio 1986 in cui due colpi di pistola colpirono Palme mentre tornava a casa dal cinema con la moglie Lisbet. Proprio le parole di quest’ultima sono le più toccanti, le più emozionanti e quelle che permettono di immedesimarsi completamente nello spettacolo e nel personaggio. Infatti, l’attrice Carbone è riuscita a interpretare al meglio ognuna delle cinque parti, assumendo movimenti e atteggiamenti che mettevano in luce l’aspetto interiore dei personaggi. Nonostante la scenografia fosse molto semplice, ha riempito il palco da sola e ha attirato l’attenzione di tutti, grazie anche agli effetti, alle luci e i suoni utilizzati per coinvolgere ancora di più il pubblico. I particolari hanno assunto un ruolo fondamentale per completare il significato e l’importanza di tutta la storia. Un primo esempio è lo sfondo della scena finale rappresentante tante betulle, ovvero tutte le persone che seguiranno il pensiero e l’esempio di Olof Palme, uomo capace di fare molto e non solo per il suo Paese, ma di opporsi alla guerra del Vietnam, all’apartheid e la diffusione delle armi nucleari. Il tema affrontato è di grande rilievo e si può definire anche obbligatorio informare ragazzi adolescenti che probabilmente, prima di questa rappresentazione, non erano a conoscenza di questo caso che rappresenta tuttora un mistero, in cui la verità è sconosciuta e in attesa di giustizia.