Siete degli amanti di Spotify, il servizio di riproduzione digitale in streaming di musica, ma non volete spendere neppure un euro? Sappiate che il vostro tempo sta per scadere.

La piattaforma ha infatti dichiarato guerra agli utenti pirata che, aumentati notevolmente nell’ultimo periodo, non sborsando nulla sono riusciti ad usufruire della versione premium dell’applicazione. Questa versione è disponibile per tutti al costo mensile di 9, 99€ e consente ai clienti di non essere disturbati da interruzioni pubblicitarie, di poter ascoltare musica offline e di scegliere le canzoni da riprodurre all’interno della playlist. Degli aspetti apparentemente poco significativi che hanno però spinto molti utenti a craccare il proprio account gratuito per usufruirne. Per modificare il proprio account non occorre essere gli Steve Jobs della situazione, chi non è pratico di tecnologia può tranquillamente trovare in rete svariati tutorial per raggiungere il proprio intento. Per i gestori di Spotify scovare gli account pirata non è un’impresa ardua: basta confrontare il tipo di account con le azioni disponibili, se si rilevano degli atteggiamenti ambigui da parte di un profilo gratuito l’utente viene immediatamente segnalato. Questo riceverà dapprima una email d’avviso nella quale Spotify si attribuisce il potere di eliminare l’account nel caso in cui dovesse esserci un ripetersi degli abusi. Da quando la piattaforma ha deciso di mettersi contro i truffatori, questi a loro volta si sono messi contro la piattaforma riempiendo gli store digitali di Apple e Android con pesanti critiche e sgradevoli recensioni. Il bello sta nella perseveranza di chi è dalla parte del torto e pretende di avere ragione: i proprietari degli account irregolari con le loro valutazioni hanno punito il servizio offerto da Spotify perché gli è stato negato di continuare a usufruirne illegalmente!Ammettiamolo, tutti nella nostra vita abbiamo fatto i pirati in internet scaricando qualcosa che non potevamo, quindi come disse qualcuno più saggio di me “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.