“Il concerto di oggi è stata la prova che la musica è un linguaggio che va oltre le barriere linguistiche, culturali e geografiche che ci dividono”.

Con queste parole, un gruppo di studenti del De Giorgi (otto musicisti e otto coristi, accompagnati dalle prof. sse Aymone e Campobasso) ha commentato l’esperienza vissuta in Germania dal 27 febbraio al 3 marzo ultimo scorso. In totale hanno partecipato all’iniziativa, dal titolo “Together through music”, quattro scuole europee gemellate: tre scuole tedesche (di cui due, quella di Enger e quella di Bünde, le scuole ospitanti e una terza proveniente dalla regione dell’Hessen), una spagnola (da Saragozza) e una italiana: il De Giorgi. I sedici studenti salentini sono stati ospitati da altrettante famiglie tedesche, con cui hanno vissuto per quasi una settimana: ogni mattina, a scuola, erano previste le prove per il concerto che si è tenuto la sera di venerdì 2 marzo nell’auditorium ad Enger. Gli insegnanti di questa scuola, in cui lo studio di uno strumento musicale o del canto è materia curriculare, avevano selezionato per l’occasione brani provenienti dal repertorio della musica classica, pop e rock di fama mondiale: il concerto si è aperto con il preludio del Te deum, più conosciuto come la sigla di Eurovisione, con cui, metaforicamente, si è voluti rendere partecipi dell’evento tutti i ragazzi e i professori delle scuole straniere. La scaletta  poi prevedeva la colonna sonora de “Il Signore degli Anelli”, l’Hallelujah di Händel, Viva la Vida dei Coldplay, un mashup dei Beatles e tanti altri. Uno dei nostri compagni, Stefano Galati, ha eseguito da solista al pianoforte Sogno d’amore n. 3 di Liszt. Al termine del concerto, studenti e professori hanno condiviso insieme la cena: un momento di spensieratezza che ha permesso di salutarsi in allegria a conclusione dei bei giorni passati insieme. Questa esperienza ha permesso ai nostri compagni di fare nuove amicizie, conoscere posti nuovi e sentirsi finalmente e completamente cittadini europei. Del resto, è il potere magico della musica: unire persone lontane per usi, costumi, lingua e farle sentire vicine, in una casa comune, che ha per pareti dei righi di pentagramma e una porta sempre aperta per accogliere l’altro. È una lingua comune che mette a contatto l’anima delle persone.