Quando si gioca al Via Del Mare è come se il Lecce avesse contro un’unica squadra che si chiude, fa un’azione e segna.

Una squadra che i giallorossi, ormai da quattro partite casalinghe, non riesce a battere. Il Trapani vince di misura in casa contro il Matera, mentre il Catania dilaga a Catanzaro vincendo per 0-4. Questo countdown partito da -7, sta man mano giungendo alla “fine”, essendosi ridotto a -2. Le due inseguitrici sono attaccate ai giallorossi che, per assicurarsi il primo posto, dovrebbero solamente vincere e sperare in un risultato favorevole in Catania-Trapani del prossimo 22 Aprile. Primo tempo che si apre subito con un episodio dubbio: Di Piazza, smarcato nell’area di rigore avversaria, viene spinto da un difensore siracusano senza molti scrupoli, ma per l’arbitro si può proseguire. Il gol salentino arriva al quarto minuto sugli sviluppi di un calcio di punizione: Arrigoni la crossa in mezzo, trovando la testa di Marino che, schiacciandola a terra, confonde il portiere Tomei che cade a terra: 1-0 ed esultanza sotto la Curva Sud. Passano poco meno di dieci minuti e la formazione siciliana riporta la partita sul pareggio: cross in mezzo sulla testa di De Silvestro che prende male il pallone; Lepore, invece, aiuta l’attaccante siciliano mettendola di bagher nella porta difesa da Perucchini, 1-1. Il Siracusa tenta anche di portarsi in vantaggio su una dormita generale della difesa leccese, ma Perucchini riesce a salvare la porta con un intervento prestigioso. Ci prova anche il Lecce, soprattutto con un Armellino particolarmente ispirato che si improvvisa regista, recuperando palloni e inventando azioni per gli attaccanti. Sarebbe troppo bello vederlo così in campo fino alla fine, ecco perchè Liverani decide di cambiarlo al 28esimo minuto per Tsonev.  Secondo episodio dubbio al 30esimo minuto sempre con Di Piazza protagonista: l’attaccante giallorosso, nella corsa, si vede bloccare la gamba sinistra e cade al suolo perdendo l’equilibrio, ma l’arbitro non fischia il calcio di rigore.  Un secondo tempo vivace che vede come protagonista il Lecce. Al 52esimo minuto Tsonev inventa un cross che, trascinato dal forte vento, viene direzionato verso la porta di Tomei; il pallone tocca solamente la traversa e Di Piazza a tu-per-tu con la porta vuota, la tira alta. Passano solamente due minuti e il Lecce si fa nuovamente pericoloso: punizione battuta da Arrigoni che trova in mezzo la testa di Mancosu, ma Tomei fa la parata della vita, mettendola in corner. Ormai dagli spalti si sente solamente il “Noo!” degli 11mila perchè questa palla non vuole proprio entrare. Al 75esimo minuto Tsonev mette un pallone morbido in mezzo, Tabanelli tenta, con un tiro al volo, di segnare,  ma viene murato dal portiere; sul rimpallo Saraniti prova a insaccarla ma nulla di fatto, viene deviata in calcio d’angolo. Ormai sono saltati tutti gli schemi e il Lecce tenta di segnare solamente di testa: al 78esimo Lepore la butta nella mischia, dove Caturano è l’unico a prenderla ma, fortunosamente, arriva nelle mani di Tomei… la porta è stregata. L’ultimo episodio dubbio arriva a 20 secondi dal termine: Mancosu, nell’area di rigore siracusana, tenta di smarcarsi per crossarla, ma viene atterrato brutalmente; tutta la panchina leccese entra in campo a protestare. Dopo aver chiuso un occhio nei due precedenti episodi, l’arbitro continua a farlo assegnando solamente un calcio d’angolo: non si è accorto che il difensore, prima di prendere il pallone, aveva colpito le gambe del centrocampista giallorosso.  Nulla da dire, i ragazzi in campo si sono impegnati e hanno sudato la maglia però, se non si centra la vittoria, tutto lo sforzo è vano. Lo scontro al vertice si fa entusiasmante ma più per le due siciliane che, finalmente, riescono a vedere il primo posto come un obiettivo raggiungibile. Nelle ultime partite di campionato è un peccato regalare così tanti punti agli avversari, ma il Lecce è così, ogni anno deve far soffrire i propri tifosi. Restano quattro partite da vincere, questa volta, però, bisogna sperare anche in un passo falso delle due inseguitrici.