Dopo due anni di differita su Sky, gli Oscars del cinema italiano tornano sulla rete ammiraglia della tv di Stato condotti da un sempre impeccabile Carlo Conti.

“La grande festa del cinema italiano”, come è stata definita la premiazione dal presentatore fiorentino, ha, quest’anno, come tema principale, la discriminazione di genere e gli abusi ai danni delle donne. Sul red carpet le attrici nostrane sfilano indossando la spilletta di Dissenso Comune, la risposta italiana al #MeToo hollywoodiano. La serata si apre con un monologo interpretato da Paola Cortellesi che spiega come certe parole declinate al femminile acquistino un significato sgradevole, seguito dall’appello della stessa Cortellesi, di Giovanna Mezzogiorno, Jasmine Trinca, Claudia Gerini, Sonia Bergamasco, Serena Rossi e Isabella Ragonese a smettere di utilizzare espressioni come “sei una donna con le palle” o “te la sei cercata”. Un’edizione delle donne, insomma, che vede Susanna Nicchiarelli vincere la statuetta per la migliore sceneggiatura per il film Nico, 1988, Claudia Gerini, che a stento riesce a trattenere le lacrime, aggiudicarsi il premio miglior attrice non protagonista per (Ammore e malavita), e Jasmine Trinca, miglior attrice protagonista per Fortunata, dichiarare a gran voce “Il femminile non è uno stereotipo, dedico il premio a mia figlia bella di mamma. Sii forte, libera e coraggiosa”. Stefania Sandrelli, che con il David alla Carriera festeggia le sue “nozze d’oro con il cinema”, teneramente emozionata nel ritirare il premio speciale, riceve (continuando a gridare “No, no”) una commossa standing ovation e ricorda la sua “bella Viareggio, dove c’erano più cinema che chiese”. Ė poi la volta di Diane Keaton, bombetta nera e cascata di collane con croci incluse, premiata con una statuetta Speciale. L’esuberante attrice americana coglie l’occasione per citare Woody Allen (il comico e regista accusato di molestie da diverse donne) come l’incontro fondamentale della sua carriera e intonare Three Coins in the Fountain a cappella, senza musica. A ribadire con forza che senza le donne non ci sono storie, è Donato Carrisi, premiato come Miglior regista esordiente per La ragazza nella nebbia. “La regia è femmina”, ricorda Anselma Dell’Olio, vincitrice del David per il miglior documentario con La lucida follia di Marco Ferreri. E sono donne le uniche cantanti a esibirsi nel corso della serata: Giorgia, Malika Ayane e Carmen Consoli. David alla carriera, consegnato da Monica Bellucci, anche per Steven Spielberg.  Il visionario regista di film cult, che hanno fatto la storia del cinema (come E. T. , Lo squalo, Indiana Jones), ricorda come l’italiana Lina Wertmüller sia stata la prima donna mai candidata come miglior regista agli Oscar e racconta del suo primo viaggio a Roma, quando il maestro Federico Fellini (non uno qualunque insomma) lo accompagnò a visitare la città. I protagonisti di questa edizione non sono stati solo attori o registi, sceneggiatori o compositori: come abbiamo ricordato le donne sono state le star della serata, ma accanto a loro si è stagliata maestosa e sfaccettata la città di Napoli. La città conturbante e sensuale di Napoli Velata; la Napoli degli odori, dei fiati, delle leggere imperfezioni e delle smorfie impercettibili sfondo de La Tenerezza, film per cui Renato Carpentieri vince il premio miglior attore protagonista. Visibilmente commosso, l’attore settantaquattrenne dichiara: “La tenerezza è una virtù straordinaria, nella cortesia c’è un pizzico di ipocrisia, la tenerezza è così com’è”. Ed ancora la Napoli  colorata, malinconica e degradata come quella di Gatta Cenerentola il primo lungometraggio di animazione ad aver ricevuto la candidatura come miglior film, che si porta a casa il premio per il miglior produttore (RAI Cinema) e i migliori effetti speciali. Ma soprattutto la Napoli sopra le righe, incontrollata, dove tutto è all’insegna dell’eccesso e della musica, lo sfondo ideale per lo sfrenato Ammore e Malavita, il musical dei Manetti Bros pieno di inseguimenti, morti vere e morti finte, colpi di scena da lasciar senza fiato che trionfa come miglior film e incassa, oltre al già citato David per Claudia Gerini, anche i premi musicali. La lista dei Vincitori dell’edizione 2018