“Noi chiediamo alla poesia emozioni, sentimenti e conoscenza, la poesia ci chiede di donarci interamente a lei, di concederle tutta la nostra attenzione”.

E’ stato questo l’esordio di Marilena Cataldini nel suo incontro con gli studenti della  IV I e IV G. Catturando l’interesse di docenti e studenti, la nota poetessa gallipolina ha illustrato la sua concezione di poesia, smentendo i luoghi comuni che influenzano la nostra idea che porta a vedere il  poeta come un essere sofferente e incompreso. Anzi: Il poeta, ha detto la Caldaldini, è una persona comune dotata della capacità di arrivare al nucleo di ogni parola, creando e accostando significati sempre nuovi. Partendo dalla sua esperienza personale è nato l’invito agli studenti di scrivere, di raccontare e raccontarsi, condividendo i propri testi e ricercando possibilmente spazi originali. Particolarmente coinvolgente è stata la digressione sulla poesia visiva, spesso sconosciuta ma in grado di dotare i versi di un valore aggiunto, generando un risultato affascinante e intrigante. In un clima rassicurante e carico di emozione, la seconda parte dell’incontro ha visto un confronto tra gli studenti e l’autrice sul significato di alcune sue poesie, precedentemente lette e analizzate. “La poesia non la fa solo il poeta, ma il risultato dell’incontro tra il poeta e il lettore, tra due mondi diversi. La poesia è innanzitutto libertà, anche del lettore”. Come chiarito dalla poetessa, una differenza tra il testo in prosa e quello poetico è certamente la sintesi: la possibilità di esprimere in poche parole cariche di significato riflessioni immagini e pensieri che in prosa richiederebbero pagine intere, lasciando però al lettore enorme spazio di interpretazione. E’ stato infatti affascinante notare come gli studenti avessero attribuito ad alcuni versi un’interpretazione molto lontana da quella dell’autrice, che ne capovolgeva il contesto ma che incredibilmente ne manteneva il significato. Da qui, e dalla lettura di alcune poesie della Cataldini, una riflessione sull’universalità del linguaggio poetico, esperimento di libertà ma anche veicolo di significati ben precisi, capace di raccontare il tempo non attraverso la descrizione degli eventi, ma attraverso la percezione delle emozioni che generano. L’incontro non è stato solo un’occasione di apprendimento, di conoscenza della poetessa e della vivacità del mondo della poesia del nostro territorio; in un momento storico in cui la velocità e la sintesi nella comunicazione sono diventate possibili e necessarie si è raccolto uno stimolo efficace a non abbandonare la scrittura: a conoscere ed emozionarsi attraverso versi già scritti, a crearne di nuovi, per conoscersi ed emozionare.