Di tutti i casi di intossicazione alcolica pervenuti al Pronto Soccorso nel 2015, il 17% riguardava giovani di età inferiore ai 15 anni.

Spesso i ragazzi mirano  a guadagnare la disinvoltura e la sicurezza che si crede di  ottenere sorseggiando un superalcolico e non colgono la potenziale fatalità della loro scelta, decisamente sbagliata. Per questo, ed il Comando leccese della Polizia Municipale hanno fatto partire l’iniziativa , volta a sensibilizzare i ragazzi nei confronti dei pericoli dell’alcol e ad introdurli al mondo delle bevande analcoliche, coinvolgendo, tra le varie scuole, il Liceo che, in occasione dell’assemblea di istituto del 26 marzo 2018, ha ospitato il della Polizia Municipale ed i rappresentanti di , e , i quali hanno gentilmente concesso un’intervista a . Capitano, quante sono, ad oggi le segnalazioni dei casi di intossicazione alcolica?Non riusciamo a quantificare queste informazioni, che comunuque noi non ricaviamo direttamente racogliamo dagli organi di stampa. Nell’inverno scorso c’è stato un caso eclatante, nonostante noi avessimo già iniziato questo tipo di propaganda e di controlli. Risulta importante precisare, tuttavia, che si tratta di un servizio che offriamo al di fuori della solita attività istituzionale, a cui ci siamo propositamente dedicati. Stimiamo, però, numeri riguardo l’età dei soggetti, spesso compresa tra i 16 e i 18 anni, ma abbiamo registrato casi di ragazzini (14-16) molto allarmanti, a rischio di coma etilico. Esiste un periodo dell’anno in cui i casi si verificano con maggior frequenza?Generalmente registriamo il maggior numero di casi a ridosso dello svolgimento di feste private, compleanni o feste organizzate, tra gruppi ristretti di persone, anche perché Lecce è sprovvista di discoteche. Nell’ultimo periodo si è  avuta l’impressione che i casi diminuissero, potete confermare?Anche noi abbiamo la stessa percezione, probabilmente dovuta soprattutto alla maggiore attenzione dei locali, ai quali sono rivolti i nostri controlli a sorpresa effettuati da colleghi in borghese, fuori da orario e attività istituzionale.   Non è della stessa idea Eros Rollo, rappresentante della Confcommercio di Lecce, secondo il quale il numero dei minorenni che si avvicinano all’alcol in età più bassa:  Si tratta di dati fornitici dal dottore Fracella, responsabile del pronto soccorso leccese, che purtroppo hanno illustrato un preoccupante e forte aumento di casi tra i giovanissimi e anche tra le ragazze, prima escluse dal “giro” degli alcolici. Vi sono conseguenze civili o penali per un minorenne che richiede alcolici? E per chi li vende al minorenne?In casi di intervento di un corpo di polizia, per gli under 16 vengono chiamati i genitori, ma noi evitiamo di arrivare a questo punto chiedendo i documenti a chi richiede alcolici. Se prima lo chiedevamo al 100% dei  clienti, ora lo chiederemo al 1000%, questo perchè molti ragazzi in età liceale sembrano molto più grandi rispetto alla loro età anagrafica.  Se un maggiorenne richiede alcolici per un minorenne all’interno di un locale, il locale ha delle responsabilità o può in qualche modo intervenire?Per evitare la consumazione da parte dei minorenni, comunque, abbiamo bisogno della collaborazione degli stessi ragazzi perché si eviti che sia un maggiorenne a comprare l’alcool per il minore. In una situazione del genere noi possiamo fare molto poco, è però doveroso sapere che anche la “somministrazione” degli alcolici ai minori è un reato. Sappiamo che a breve verranno lanciate sul mercato locale delle nuove bevande analcoliche, ci può anticipare qualcosa?Questo è uno dei tanti aspetti seguiti da Confcommercio nell’ambito del progetto Mi Piace Analcolico. Probabilmente si è già a conoscenza dei cocktails analcolici, tuttavia, qualore un cliente fosse alla ricerca di qualcosa di diverso, ci siamo adoperati nella ricerca di un’azienda specializzata nel settore dell’analcolico e abbiamo trovato un’azienda romana, la Vaffan. Si tratta di una società a responsabilità limitata che riproduce i sapori dei classici Rum e Whisky in bevande analcoliche quali Vaffanrum e Vaffanwhisky, bevande nate con lo scopo di rimpiazzare gli alcolici tra i giovani e per chi, in linea generale, non ama l’alcool. oglio ringraziare la polizia Municipale, la ConfCommercio rappresentata da Eros Rollo e Danilo Stendardo, e voglio dire grazie anche alla disponibilità di alcuni barman qualificati, grazie ai quali abbiamo avuto la possibilità di preparare e di degustare dei cocktail analcolici con lo stesso sapore e nome di quelli alcolici ma con un obiettivo diverso! Qual è stato il risultato di questa assemblea d’Istituto? Un inaspettato successo tra tutti i DeGiorgini e, anche, professori presenti che si sono approcciati per la prima volta nella loro vita a questi “nuovi” cocktail e che, probabilmente, non avrebbero mai avuto modo di assaggiare se questo progetto fosse rimasto chiuso nella sala riunione della polizia municipale dove si sono susseguiti i diversi incontri di questi mesi. Siamo solo all’inizio di un percorso che sta portando un miglioramento riguardo l’uso di alcool tra i minori. Da dove è partita l’idea di questo progetto? E perché proprio il nome “Mi piace analcolico”?È partito tutto qualche mese fa. Entravo nella sede della Polizia Municipale per la prima volta, insieme ai rappresentanti della ConfCommercio e del Comune di Lecce, con la nostra dirigente e con qualche professore per un tavolo di coordinamento che aveva come oggetto “Abuso di alcol tra i minori”. Ero il più giovane e sentivo l’onere e l’onore di rappresentare i giovani leccesi, fruitori della movida del sabato sera, all’interno di una sede istituzionale. Non trovavo giustificazioni da dare nel sentir dire che il fenomeno dell’abuso di alcol tra i minori si stava diffondendo a “macchia d’olio”, nel sentir leggere determinati dati, nel sentir dire che siamo una delle generazioni che fa un grande uso di sostanze stupefacenti. È stata una sensazione mortificante, tuttavia non provavo senso di vergogna per “quella generazione”, la nostra generazione, che tra qualche anno sarà la futura classe dirigente del nostro paese!Insieme ai partner sopra citati sentivamo la necessità di dar vita a un progetto ambizioso ma allo stesso tempo difficile da realizzare, un progetto che mettesse per la prima volta al centro dell’attenzione i giovani… noi giovani che molto spesso veniamo etichettati dai “grandi” come la “generazione dell’alcol e della droga” quando, forse, sono proprio alcuni di loro che non ci hanno mai insegnato a fare prevenzione e a farci capire cosa stavamo sbagliando.