Da sempre l’uomo ha cercato di avere maggiori comfort e benefici che potessero soddisfare al meglio i suoi bisogni e migliorare la società.

Analizzando le varie epoche storiche si osserva che nell’antichità l’uomo compiva dei progressi graduali prodotti dall’ingegno a dall’intuizione degli individui più capaci. Attualmente tale fase ha subito un notevole cambiamento grazie all’invenzione delle macchine computazionali e all’avvento del World Wide Web. Il progresso da orizzontale o estensivo, capace di garantire sostanzialmente ciò di cui l’uomo aveva bisogno e di cui non poteva fare a meno, si è trasformato in progresso verticale o intensivo, basato sulla progettazione di nuovi mezzi che potrebbero avere un impatto positivo sulla vita futura dell’umanità. Quest’ultimo è anche definito progresso esponenziale ed è molto più complesso del primo perché è caratterizzato dalla necessità di progettare “un bene” innovativo ed utile. Inizialmente l’uomo è stato in grado di creare dei semplici fogli di scrittura, come hanno fatto i colossi Microsoft o Google, necessari per chiunque volesse utilizzare un PC, adesso però l’umanità non si accontenta più dello stretto indispensabile per il proprio benessere, ma tende sempre a trovare la via più semplice e comoda per i suoi interessi. Di fatto, l’uomo ha compiuto un altro passo in avanti. Ultimamente, sono stati inventati dei nuovi “Botton” di Amazon tramite i quali si possono far recapitare presso la propria abitazione gli acquisti richiesti di ogni tipo: dal consumo alimentare, all’abbigliamento fino al genere tecnologico. Una vera e propria rivoluzione che ormai interessa tutti gli Stati industrializzati sebbene con un evidente paradosso: nei Paesi sottosviluppati, vi sono ancora molte persone che  non hanno acqua e cibo o vivono in condizioni igieniche disastrose. A tal proposito un esempio eclatante può essere considerato il caso della Cina, una potenza economica che ha toccato l’apice del suo sviluppo nel ventesimo secolo accreditandosi tra le nazioni più ricche del mondo d’oggi, senza però tutelare il lavoro di milioni di individui che spesso svolgono le loro mansioni in condizioni disumane o per un compenso irrisorio; a questo bisogna poi aggiungere che l’automazione fa concorrenza anche a quei lavori mal pagati. Purtroppo il mondo scientifico e le grandi potenze economiche sembrano disattente e poco sensibili a questi problemi e portano avanti uno sviluppo tecnologico che crea innovazioni spesso superflue per i bisogni quotidiani. Forse, ciò che potrebbe aiutare gli uomini a mantenere la giusta direzione per uno sviluppo sostenibile è considerare il punto di partenza della ricerca del bene comune, principio fondamentale in una comunità oggi fortemente oscurato. Nell’ultimo periodo la notizia che ha spopolato su tutti i social è stata quella inerente la creazione di robot che possono svolgere i compiti più meccanici del lavoro di avvocato. Ovviamente non bisogna immaginare un vero robot che esegue gli ordini come nei film oppure che aiuta il proprio cliente bensì si tratta di un computer in grado di analizzare tutti i documenti e i dati di un caso e riesce autonomamente anche a trovare tutte le informazioni richieste dall’uomo. Se, infatti, prima potevamo immaginare che i robot prendessero il posto dell’uomo solo nel caso di lavori usuranti o del tutto meccanici, come i lavori nelle fabbriche, adesso, purtroppo o per fortuna, si è arrivati ad avere un vero e proprio sviluppo nel campo giuridico, il quale  influenzerà l’economia e i posti di lavoro in quest’ambito. Sicuramente, tutto questo potrebbe essere considerato una follia, ma analizzando il progresso esponenziale degli ultimi anni, possiamo affermare che la ricerca scientifica potrà dare enormi vantaggi all’umanità, sarà però utile l’adozione di una sorta di “filosofia dell’equilibrio”, un progetto che porti l’uomo a superare i confini, ma che allo stesso tempo guardi al benessere globale.