Dopo sei anni di Serie C questo è proprio un Lecce Superstar, come recita il coro della Nord.

Sa soffrire, sa subire, ma soprattutto sa attaccare e, non a caso, ha il migliore attacco della Serie B. Sembra strano trovarsi in zona play-off quando l’obiettivo principale è la salvezza, ma il Lecce di Liverani ci ha abituato anche a questi colpi di scena. È la vigilia di San Martino, e i giallorossi sono chiamati a Cosenza per un’importante prova che non può essere assolutamente fallita dopo la beffa di Pescara. Il primo tempo si apre a razzo per i giallorossi, che vogliono subito chiudere i conti nell’arco di un quarto d’ora: il primo gol arriva all’ottavo minuto quando La Mantia, dopo un gioco di gambe, offre l’assist a Venuti che, vedendo un corridoio vincente davanti a sé, sferra un siluro che il portiere cosentino Saracco non può nemmeno sperare di parare: 0-1, è festa giallorossa in campo. Passano solo cinque minuti e il Lecce raddoppia: Fiamozzi verticalizza per Petriccione che coglie subito l’occasione per diventare l’assist-man di partita; il centrocampista giallorosso premia quindi l’inserimento di Palombi che, dopo qualche finta, pennella una traiettoria a rientrare che nemmeno Giotto, e Saracco è di nuovo battuto: 0-2 e la festa continua. Il Cosenza è non pervenuto e si presenta come ospite speciale del party leccese, perchè non smette di offrire occasioni all’undici di Liverani: al 19esimo minuto l’uno-due tra La Mantia e Palombi favorisce l’inserimento proprio di quest’ultimo che, questa volta, traccia una traiettoria infelice, regalando il pallone al raccattapalle. Il dominio salentino continua per tutto il primo quarto di gara con le due squadre che riposano sul risultato di 0-2. Mentre riecheggia dagli spogliatoi l’urlo di battaglia di Braglia, Liverani anticipa San Martino e offre del buon vino ai giocatori giallorossi, perchè il Lecce che torna in campo nel secondo tempo è stordito e subisce passivamente l’avanzata cosentina. Apre i giochi Garritano che sferra un tiro insidioso che accarezza il palo di Vigorito. Il Lecce si riposa e il Cosenza ne approfitta: Braglia inserisce l’infuocato Baez che, improvvisandosi il Cuadrado della situazione, crossa in mezzo per Tutino che, tuffandosi, trova il pallone e accorcia le distanze: 1-2 e tutto è riaperto. I giocatori del Lecce saranno pur storditi, ma Liverani lo è di più, perchè dopo aver sostituito Petriccione e aver visto il pallone di Maniero scheggiare la traversa della porta di Vigorito, l’allenatore romano sostituisce anche Mancosu; il gol del pareggio arriva all’80esimo sempre tra l’asse Baez-Tutino. Il Vito Marulla è in delirio, ma l’esaltazione dura poco: con un centrocampo ormai inesistente è Lucioni ad improvvisarsi regista e a prendere le redini del gioco; il difensore leccese dopo una gloriosa progressione a mo’ di sfilata imperiale, passa il pallone a Falco che, smarcandosi e facendo quello che vuole col pallone tra i piedi, non esita a tirare: il portiere Saracco forse ancora oggi non si è accorto del pallone che, passando sotto le gambe di un difensore cosentino, si è insaccato in porta: 2-3 e l’ultimo set va ai giallorossi. La gara va avanti per altri tredici minuti, ma solamente perchè lo impone il regolamento, in quanto era finita già al terzo gol leccese. Per gli appassionati di calcio sarà stata una partita sicuramente entusiasmante ma per il cuore dei tifosi leccesi assolutamente no. Nonostante ciò, il Lecce convince e dà una grande dimostrazione di forza, riuscendo a rialzarsi dopo una forte batosta. É una squadra che sa lottare e non perde mai occasione per dare il tutto per tutto. Bisogna sicuramente migliorare nella gestione della partita e magari nel fare anche il cambio giusto, ma il gioco di questa squadra è invidiabile. Ora testa alla Cremonese, dopo la sosta per la grande Nazionale, sperando di vedere un Via Del Mare delle grandi occasioni.