Potrei morire per i miei ideali ma non voglio.

Preferisco stare con persone, con dei giovani, come qui, ora, così da poter crescere insieme. Sfacciataggine, ironia, simpatia, passione, una singola frase che ci svela la personalità di questa donna. Cos’altro ci si poteva aspettare dai suoi riccioli scompigliati, da quegli occhi accesi e grintosi e dalle sue gote sorridenti con quella bocca arricciata?Rita El Khayat è riuscita a trasmetterci in due ore tutta la sua energia e il suo amore per la vita e per la libertà. Una guerriera instancabile, ma anche un’amante, una sognatrice, una donna di scienza e un’artista. La voglia di sapere, di poter fare, di poter essere ha portato questa donna a rompere gli schemi non solo della sua tradizione, ma anche di quella occidentale, con la provocazione e sbalordendo una società in cui si fa strada, fiera, con il suo essere una nomade cosmopolita. Una bohemienne del XXI secolo, un Don Chisciotte che ha sconfitto i suoi giganti, un’astronauta che ha raggiunto la sua luna. Rita El Khayat, grande scrittrice, psichiatra, analista, antropologa e scienziata marocchina di 74 anni. Una grande donna che lotta per i diritti delle donne orientali. Vivendo in condizioni culturali di arretratezza si è accorta delle differenze che ci circondano, di quanto sia importante avere paritarie condizioni di vita, soprattutto in un paese come il suo, ancora pieno di discriminazioni. Rita El Khayat ha scritto 37 libri e oltre 500 articoli, e partendo da qui ha spiegato quanto sia importante la scrittura come mezzo di comunicazione. Lei si ritiene una persona artistica e scientifica allo stesso tempo. Il suo sogno fin da piccola era quello di intraprendere qualcosa legato all’arte, ma suo padre glielo sconsigliava, in quanto l’arte non era un mestiere ben visto per una donna al tempo. Così scelse una via di fuga, una branca dell’arte, che potesse esprimere la sua vera persona senza essere giudicata negativamente: la scrittura. Uno dei suoi obiettivi è sempre stato quello di creare un collegamento tra mondo occidentale e mondo orientale, per aumentare il senso di appartenenza al mondo e diminuire quello di diversità. Conseguendo tante lauree diverse, Rita, ha voluto dimostrare quanto possa valere una donna, che non è inferiore all’uomo. La cultura e il sapere sono sempre state il suo luogo di sicurezza, in cui rifugiarsi in ogni momento. Costretta a crescere in un paese dove le donne valgono la metà degli uomini, dove la loro testimonianza in tribunale non è valida, dove devono essere sempre affiancate dall’altro sesso per procedere in qualsiasi ambito, Rita, con il supporto economico della sua famiglia, ha potuto viaggiare, capire il suo percorso e lottare per ciò in cui ha sempre creduto.