È ancora presto, molto presto per iniziare a tirare le somme e dare un giudizio a questa prima parte di campionato, ma chi si sarebbe aspettato un Lecce così spietato? Attacco migliore della B (o BKT), terzo posto in classifica, Tabanelli che si improvvisa Ronaldo e Liverani che ha iniziato la dieta ormai da qualche mes e, allora sì che tutto può succedere.

Quello che si respira dagli spalti e soprattutto dagli spogliatoi è un clima tranquillo, di ottimismo e generale felicità, un’atmosfera, quindi, che non si vedeva da anni. Il primo tempo si accende molto tardi, tanto che nella prima mezz’ora di gioco le emozioni più intense giungono dagli spalti: segnalati sbadigli improvvisi dalla Est e qualche sonnellino tra la Centrale e la Nord. Però è la Cremonese che gestisce il gioco e tenta di creare qualche azione: al 38esimo minuto il grigiorosso Castrovilli ubriaca con le sue finte tutta la difesa giallorossa, ma arriva al tiro ormai troppo sobrio e Vigorito blocca il pallone senza difficoltà. I primi tre quarti di gara stanno per terminare quando al Lecce viene assegnato un calcio di punizione invitante nel minuto di recupero: palla in mezzo e Mancosu prova a girarla in porta in semirovesciata ma, mentre i tifosi già esultano ricordando un gol simile dell’anno scorso, il pallone vola in aria e l’arbitro fischia la fine. Il secondo tempo inizia letteralmente col botto, perché al 51esimo minuto Calderoni cala il suo asso nella manica: tiro da fuori che sfiora il palo e sospiro di sollievo per la formazione lombarda. Il terzino giallorosso si era solo scaldato il piede perché, dieci minuti dopo, lancia in mezzo un cross vincente: lo prende al volo Falco che, sulla ribattuta del portiere cremonese, riprova il tiro: dopo una serie di rimpalli e qualche punto guadagnato a flipper, il Via Del Mare esplode di gioia, 1-0. Da questo momento in poi, sarà solo dominio giallorosso: due minuti dopo ci prova lo stesso Mancosu da fuori con un tiro nell’angolino alto, ma il portiere Ravaglia è attento e la mette in calcio d’angolo. La partita prosegue e il Lecce migliora sempre di più, tanto che poco dopo arriva il raddoppio: calcio d’angolo di Petriccione, battuto normalmente e senza schemi incomprensibili anche per i giocatori stessi, che incontra la testa di La Mantia: un difensore grigiorosso tenta la deviazione, ma il pallone termina dritto in rete, 2-0. É delirio giallorosso. Gli ultimi dieci minuti di gara il Lecce potrebbe anche portare a casa la “manita”, ma umiliare gli avversari sarebbe troppo scortese; 5 minuti di recupero accolti dai fischi dei tifosi salentini e triplice fischio dell’arbitro. La squadra di Liverani ha un gioco invidiabile e quando è nelle sue condizioni migliori fa paura all’avversario e non esita a concretizzare. Unica nota negativa del match è il pubblico: solo ottomila spettatori a sfidare la pioggia inesistente, troppo pochi per una formazione che pratica il vero calcio e che diverte e si diverte. Il prossimo turno vede il Lecce fronteggiare il Carpi, la prima volta dopo quel famoso 1-1 di sei anni fa.