Una vittoria che fa sorridere il Lecce e i tifosi, che possono trascorrere un Natale tranquillo.

Raggiunto il secondo posto e l’obiettivo dei 29/30 punti, si può veramente dire che le vacanze sono iniziate, almeno fino al 30. Per Liverani pasticciotto e purceddhruzzi, quest’anno, saranno più dolci che mai. Ma prima di prendere posto a tavola, perché non raccontare della partita contro il Padova?  Il primo tempo si apre con i giallorossi che hanno le idee ben chiare tanto che al 9’ minuto arriva il vantaggio su calcio d’angolo: Falco pennella una parabola in mezzo all’area per la testa di Scavone che, liberissimo, schiaccia il pallone in porta per l’1-0. Il dominio del campo è sempre giallorosso e la formazione patavina dimostra di essere interessata più al cenone natalizio che alla partita; per questo, Armellino, dopo qualche minuto, decide di brindare in anticipo e sveglia tutti con un’incursione alla Messi: preso il pallone, il giallorosso di sangue partenopeo fa tutto solo, dribbla quattro giocatori come fossero sfogliatelle e mette un delizioso babà all’angolino del portiere padovano: 2-0, ma manca ancora qualche portata alla conclusione. Il primo tempo si conclude con il Lecce sempre in avanti e un Padova che si abbandona al proprio digiuno, senza creare nessuna azione degna di nota. Anche i secondi 45 minuti di gara iniziano bene per il Lecce, che ripete il menù del primo tempo, ma l’azione più pericolosa arriva al 62’ minuto sempre su calcio d’angolo: Petriccione passa il pallone a Falco e, mentre tutti già pensavano ad uno schema destinato a non funzionare, il tarantino stupisce tutti e mette in mezzo un pallone insidioso che Scavone può solo sfiorare. Finalmente per i bambini arriva Babbo Natale a distribuire doni, ma solo ai padovani: primo rigore al 68’ di Meccariello su Broh molto dubbio, dal momento che, prima del fallo del difensore leccese, il giocatore di origini ivoriane aveva energicamente spinto il giallorosso tanto da fargli perdere l’equilibrio; questo è un dettaglio superfluo per l’arbitro, il quale assegna il rigore, poi trasformato da Capello, 2-1. Un minuto dopo, il blackout giallorosso non si chiama solo Mancosu, ma anche Meccariello che offre l’assist per Capello: il padovano si defila e prova il tiro a giro, ma un Vigorito in versione superman salva il risultato. La risposta del Lecce non si fa attendere e un minuto dopo, sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo, i giallorossi si riportano ancora sul doppio vantaggio: cross di Falco respinto fuori area, ma sul pallone arriva Calderoni che prova il tiro da fuori; ritorna l’argomento del “ciofeca award 2018” , perché quel tiro, destinato ad uscire dal campo, diventa un delizioso assist per Lucioni, che insacca alle spalle di Merelli. La festa sembra iniziare ma a dieci minuti dalla fine arriva il missile di Salviato a sfiorare il palo, che mette tutti allerta. Il gol del 3-2 arriva a due minuti dalla fine con un altro intervento dubbio: l’arbitro Volpi alias Santa Claus vede un contatto tra Lepore e Bonazzoli e, senza pensarci su, decide di fischiare rigore: lo stesso Bonazzoli realizza il gol che sancisce la fine della gara. Tante emozioni in una partita finita già nella prima mezz’ora del primo tempo, ma riaperta da episodi difficili da digerire. Tutti sappiamo che il Lecce è una squadra dal carattere forte e ancora oggi lo ha dimostrato. Al Padova non sono bastate le famose 13 grazie di Sant’Antonio, che ha lasciato il passo allo stilita Sant’Oronzo che per i leccesi è de li Santuni perché face razzie (grazie) e meraculi a megliuni, come recita una tela dentro Santa Croce. E si spera che i miracoli continui a farli… almeno fino alla 19^ giornata di ritorno.