Se attualmente per partecipare alle Olimpiadi bisogna superare migliaia di controlli, un tempo le cose erano diverse.

Accadde infatti durante le Olimpiadi naziste tenutesi a Berlino nel 1936 che entrò a far parte della cerchia dei grandi atleti una donna particolare, una certa Dora Ratjen. Chiamata a sostituire Gretel Bergmann per carenza di risultati, Dora fu protagonista di un quarto posto nel salto in alto sfiorando il podio, ripetendosi 2 anni dopo agli Europei di Vienna dove ottenne il primo posto stabilendo il record mondiale nel salto in alto femminile saltando 1, 70 m. Sembrava l’inizio di una storia di una grande atleta sportiva destinata però a sfumare solo per il trascurabilissimo fatto che sotto le vesti di Dora, si nasconde l’atleta tedesco Hermann Ratjen. Il suo segreto, scoperto da due donne di ritorno in Germania subito dopo l’evento sportivo tenutosi nella capitale Austriaca, gli valse, oltre alla squalifica dal precedente Europeo con conseguente annullamento del record mondiale, la fine della sua carriera sportiva poiché venne arrestato per frode. Lo stesso Hermann in un intervista rilasciata nel 1957 dichiarò di aver gareggiato nel ‘36 e nel ‘38 con il nome di Dora su richiesta della gioventù Hitleriana poiché prendendo il posto di Greta Bergmann avrebbe evitato una possibile vittoria di una ragazza ebrea tedesca che avrebbe messo in imbarazzo Hitler e tutti i suoi sostenitori.