L’arte, la poesia, la letteratura offrono una vasta gamma di opere che sviluppano le tematiche riguardanti la persecuzioni degli ebrei del secolo scorso. Anche il cinema ha raccontato negli anni una delle pagine più oscure della storia dell’umanità attraverso film capaci, se non di far rivivere, per lo meno mostrare attraverso la forza dell’immagine in movimento, storie e ricordi della Shoah. Vi presentiamo, dunque, nel nuovo numero della nostra rubrica Cine-Tema, cinque lungometraggi che hanno come sfondo la piaga dell’olocausto. Abbiamo volontariamente omesso ben più noti capolavori del calibro di Schindler’s LIst, La Vita è bella o Il Pianista, per consigliarvi, invece, delle piccole perle capaci di traghettare il tema verso inediti porti.

LA SCELTA DI SOPHIE 

New York 1947. Sophie è una giovane ragazza polacca sopravvissuta agli orrori di un campo di concentramento che vive con Nathan, un intellettuale ebreo ossessionato dall’Olocausto. La loro vita si intreccia con quella dell’aspirante scrittore Stingo destinato a scoprire il terribile segreto della ragazza. Qual è la colpa di Sophie? Una storia claustrofobica, una concatenazione di piani temporali e psicologici che conduce inevitabilmente alla sofferta rivelazione finale. Una Meryl Streep, premiata con l’Oscar per l’interpretazione, superba e magnifica oltre ogni limite per una pellicola complessa ed intimistica.
Magistrale.

ARRIVEDERCI RAGAZZI

Tre ragazzini ebrei, clandestinamente ospitati in un collegio cattolico, sono prelevati, in seguito a una spiata, dagli sgherri della Gestapo. Il film autobiografico di un Louise Malle in stato di grazia, vale soprattutto per la cura dei particolari e l’ambientazione e un epilogo straziante. Una storia di amicizia, tradimenti e orrore, implacabile denuncia di una inaudita barbarie.
Commovente.

TRAIN DE VIE – UN TRENO PER VIVERE

Nel 1941, per evitare la deportazione, gli abitanti di un piccolo villaggio ebreo della Romania allestiscono un finto convoglio ferroviario sul quale alcuni di loro sono travestiti da soldati tedeschi e partono nel folle tentativo di raggiungere il confine con l’URSS e di lì proseguire per la Palestina. Una rilettura quasi ironica della Shoah, una tragicommedia che unisce originalità narrativa, umorismo yiddish e ritmo impeccabile senza dimenticare l’atrocità tragedia.
Amaro.

THE READER – A VOCE ALTA

Nella Germania del dopoguerra il quindicenne Michael Berg viene sedotto dalla trentaseienne Hanna Schmitz. Un giorno Hanna scompare, senza lasciare nulla alle spalle; Michael la ritroverà inaspettatamente molti anni dopo, quando, da studente in legge, seguirà in prima persona un processo contro un gruppo di guardie SS considerate responsabili della morte di centinaia di prigioniere ebree. Una emozionante storia d’amore che diventa cinema sull’Olocausto, che gode della magnifica interpretazione di Kate Winslet, premiata con l’Oscar
Struggente.

IL FIGLIO DI SAUL

Due giorni nella vita di Saul Ausländer, prigioniero ungherese addetto ai forni crematori di Auschwitz. L’uomo tenterà l’impossibile dopo aver scoperto il cadavere di un ragazzo che forse è suo figlio: recuperare almeno i resti e cercare un rabbino per seppellirli. Il figlio di Saul, originalissimo e brillante, restituisce un’esperienza autentica, inedita, dolorosa e preziosa di fatti e dettagli poco conosciuti di Auschwitz. L’orrore della Shoah visto attraverso gli occhi di un padre con una crudezza e accuratezza strazianti.
 Necessario.