Il lager di Mathausen è oggi uno dei pochi luoghi dove l’atrocità dell’uomo contro l’uomo è ancora visibile e palpabile in ogni suo mattone, in ogni sua trave, in ogni sua pietra.

La storia sembra ferma a quando nel 1945 le porte si sono aperte per dare libertà dei silenti per pochi e la memoria di un genocidio per tanti. Vedere quelle baracche, quelle poche che restano, perfino in una giornata di pioggia sembra che anche il cielo pianga. La Natura, il Creato. . . partecipa e rinfaccia il grande peccato di Caino che continua ad alzare la mano su suo fratello. Il male assoluto. . . la banalità del male. . . la rimozione della colpa. . . Eppure c’è chi dice che la Storia sia maestra. . . ma forse con la memoria corta! Eppure non ha insegnato nulla! Vanità delle vanità. . . fare memoria è come abbracciare il vento! In quel lager, come in un gulag, ci sono desaparesidos! In questi buchi neri dell’umanità si sono chiuse storie di persone. Migliaia di persone! Se ogni persona è un insieme di momenti di vita, di incontri, di gioie, di dolori, di amori, di sorrisi, di lacrime, di pensieri, di sentimenti, di parole, di sudori, di pianti, di progetti, di speranze. . . lì è andata in coma l’umanità. Non è morta. Sì, altre persone hanno spalancato quelle porte, hanno dato speranza all’umanità. . . almeno per un po’. Ma per quanto? Poi il Sud America, il Medio Oriente, il Sud est Asiatico, Ex Jugoslavia, il Centro Africa. . . E cosa dire dei tanti luoghi chiusi, dei muri, delle diffenze nei confronti di chi non corrisponde all’identikit dello stereotipo-tipo. Non c’è spazio per il diverso, ha detto MAttarella. Non ci sono tante persone con le braccia aperte per la persona che alza la mano in cerca di aiuto. Spes contra SpemNella pagina collegata la presentazione di una poesia e di alcuni scatti fatti nell’estate scorsa a Mathausen. . . altare silenzioso della memoria!Per andare alla ricca fotogallery (oltre 150 foto) andare alla Sezione Fotografia —–> Mathausen o cliccare sulla foto.