Al Via Del Mare si sfidano due tra le tre neopromosse di questo campionato, e una delle due ne è la sorpresa più bella… e lo dimostra.

Svantaggio iniziale di due gol, ribaltato a tre minuti dalla fine: tre come i gol del Lecce, tre come Sant’Oronzo pronostica per ogni partita, tre come la perfezione, perché questa è stata una rimonta impeccabile. Il primo tempo lo apre il Lecce con due azioni ghiotte per La Mantia: l’attaccante giallorosso, al dodicesimo, sfiora la traversa con un colpo di testa e, al quindicesimo, centra la porta, ma il portiere Mazzoni sventa il pericolo. Nonostante un centrocampo reduce da assenze pesanti e Tabanelli che ha più voglia di ballare che giocare, il Lecce domina la partita per i primi venti minuti di gara. È al trentesimo minuto che il Livorno si porta in vantaggio: Bogdan ruba il pallone a centrocampo e dà inizio al contropiede toscano; lasciato libero di passeggiare e di guardarsi un po’ intorno, il difensore croato decide di tirare e fa la scelta giusta: palla nell’angolino e 0-1. Bastano cinque minuti al Livorno per fare un altro gol: tacco di Giannetti, sponda di Raicevic e passaggio in porta di Diamanti che esulta insieme ai suoi compagni lo 0-2. L’intervallo è un sollievo per i giallorossi: Liverani ha modo di spronare i suoi ragazzi come una nonna davanti al nipote che non ha ancora finito la lasagna, mentre lo speaker del Via Del Mare ha tutto il tempo di caricare la sigla del Gladiatore, perché sì, questa dev’essere una vera e propria remuntada. Inizia il secondo tempo, ma è al 60esimo che il Lecce accorcia le distanze: Arrigoni pennella il pallone sulla testa di La Mantia, 1-2. Un minuto dopo, il livornese Fazzi decide di anticipare la doccia post-partita: placcaggio su Falco e doppia ammonizione. Spinti da un Via Del Mare infuocato che nemmeno il Colosseo in sold-out, i giallorossi pareggiano: Arrigoni, dopo due anni, decide di fare il suo primo gol con il Lecce e lo fa splendidamente, con un tiro da fuori all’angolino, 2-2. Non c’è due senza tre e questo il Lecce lo sa: forcing finale, tutti avanti, dentro anche Saraniti, ma il dodicesimo uomo in campo sono i tifosi che non hanno mai smesso di crederci. L’arbitro dà solo quattro minuti di recupero, vincere è difficile ma non impossibile: non impossibile come anche vedere Saraniti che fa uno stop delizioso e Haye che mette in mezzo l’assist del 3-2; sì, perché questo Lecce ha vinto anche questa battaglia, perché questo Lecce non smette mai di crederci e far sognare, sì, perché “Oggi Beppe, è più bello essere Salentini!”. Triplice fischio dell’arbitro e pratica chiusa; in classifica si vola ad alta quota, ma nessuno soffre di vertigini. Il Lecce ha dimostrato di essere una grande del campionato che però, per esprimersi al meglio, deve mantenere la testa bassa e pedalare, ed è proprio questo il Verbum Liveranis.