Ancora una volta, i ragazzi del Liceo De Giorgi si sono distinti e fatti valere, lavorando in collaborazione con alcuni docenti della Facoltà di Filosofia dell’Università del Salento, giovedì 11 Aprile, a conclusione del progetto “Identità, memoria, oblio: la maschera”.

In questa occasione gli studenti di nove classi quinte hanno presentato uno spettacolo drammatizzato, che ha trasmesso il senso più profondo del Progetto, riflettendo sulla necessità di rompere le maschere dell’omologazione e di ricercare la propria vera identità nel rispetto di ciascuna. Come in un grande arcipelago, ogni studente ha rappresentato una delle ventotto nazioni dell’Unione europea, singole “bandiere” che, tutte insieme, costituiscono un unicum di Stati, che evidenzia la necessità di unità e solidarietà. Nel chiostro dell’ex monastero degli Olivetani di Lecce, ognuno ha portato in scena la propria originalità e creatività, indossando una bandiera, leggendo e interpretando brani significativi di filosofi e letterati, scelti con le proprie docenti di filosofia, dimostrando spirito critico e profondità di pensiero. In particolare sono stati proposti passi di opere filosofiche di Friedrich Nietzsche, Luigi Pirandello, Henri Bergson, Edgar Morin, Zygmunt Bauman, delle riflessioni sul’Europa di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, delle testimonianze di Paolo Wieczorek sulle barbarie della seconda guerra mondiale. Ad impreziosire le narrazioni sono stati eseguiti brani di Bach, Sostakovic, Tchaikovsky, Albinoni, magistralmente armonizzati da quattro studenti musicisti; e sulle note della colonna sonora di Schlinder’s List, è stato recitato Magazzino 18 di Simone Cristicchi il cui testo è stato coreuticamente interpretato da un nostro bravissimo studente. Gli studenti hanno voluto suggerire una riflessione sull’identità e sull’oblio e, più in generale, su un’Europa unita che sicuramente si è dimostrata costruttiva e coinvolgente e che ha veicolato un chiaro messaggio finale: il compito urgente della costruzione di un’identità forte dell’Europa, “avventura insolita quanto necessaria” (Zygmunt Bauman), che deve fornire allo stesso tempo “ali e radici”, senso di appartenenza al Passato e proiezione al Futuro.