Per oltre sette mesi, da novembre a fine maggio, i ragazzi delle classi terze del liceo Scientifico De Giorgi hanno partecipato al progetto Missione Inclusione, dedicato all’approfondimento e alla riflessione sull’Agenda 2030 e sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) che i 193 Paesi membri dell’ONU si sono accordati di raggiungere entro il 2030.

Basandoci sull’Obiettivo 11 dell’Agenda, il nostro obiettivo era quello di favorire l’inclusione sociale e valorizzare alcuni spazi poco curati del quartiere San Pio di Lecce, presentando alla cittadinanza, alle associazioni e all’Amministrazione Comunale la nostra proposta di miglioramento. Siamo partiti dal realizzare una mappatura dei problemi e delle risorse del quartiere, analizzando le risposte emerse da un questionario rivolto alla popolazione e ascoltando associazioni come l’ARCI Lecce, l’Associazione Baraonda e Camera a Sud. A seguito di un Laboratorio di comunità che ha visto la partecipazione della popolazione e di noi studenti, abbiamo scelto le proposte relative alla cura del verde pubblico e alla creazione di spazi di aggregazione. E’ in questo modo che siamo giunti alla decisione di concentrarci su Parco Balsamo, un piccolo parco di fronte alla succursale della nostra scuola e che risulta perciò un luogo di interesse diretto anche per noi ragazzi. Il nostro obiettivo è quello di rendere il parco un luogo di aggregazione e di inclusione in cui sia possibile partecipare ad attività sportive, creative e culturali. Durante questi mesi di alternanza scuola-lavoro abbiamo avuto la possibilità di svolgere attività sempre diverse, siamo stati in prima persona protagonisti e ideatori del progetto, siamo scesi nelle strade del quartiere, abbiamo intervistato i cittadini e grazie all’aiuto delle referenti actionaid, abbiamo realizzato qualcosa di concreto per la nostra città imparando cosa significhi essere cittadini attivi. Siamo entrati in contatto con persone di culture ed etnie diverse, che ci hanno permesso di comprendere quanto la multiculturalità associata all’inclusione possa essere una risorsa per i nostri quartieri. Ci siamo messi in gioco e abbiamo lavorato formando un gruppo coeso che divertendosi è riuscito a raggiungere gli obiettivi iniziali e che ha svolto insieme un’attività che ha sicuramente contribuito positivamente alla nostra formazione.