Durante la puntata del 18 Novembre del programma televisivo condotto da Barbara D’Urso si è assistito ad uno spiacevole “confronto” tra Vladimir Luxuria (ex parlamentare e attivista) e i “due Vittori” (V. Sgarbi e V. Feltri). Luxuria ha esordito rivolgendosi a Feltri con queste parole: “Vorrei dirle che i termini f****o, ri*****ne, cu******e sono battute che sì, possono suscitare delle risate e magari anche un applauso, però non sono delle parole, sono degli insulti, […] , dire a qualcuno che è f****o è un insulto, sa perché glielo dico? Lei non deve sottovalutare il peso delle sue parole, in alcuni casi le battute fanno ridere, in altri casi uccidono”.
Feltri ha risposto così: “penso che fare la guerra al vocabolario sia la cosa più stupida di questo mondo” e ha poi aggiunto: “io uso il linguaggio che voglio, uso il linguaggio che è quello popolare, se a lei non piace a me non frega niente, […], i termini che uso sono contenuti in tutti i migliori vocabolari della lingua italiana.” 

E’ vero, queste parole sono contenute nei vocabolari, ma sono tutte precedute da “volgare”, perché non sono delle semplici parole che descrivono l’orientamento sessuale di una persona, ma sono parole da sempre usate come insulto, per denigrare e ghettizzare le persone, perché non tutti i vocaboli hanno lo stesso peso, non tutti producono gli stessi effetti, non tutti sono utilizzabili nonostante siano citati nei dizionari.
Chi gode di un privilegio non può decidere cosa è offensivo o cosa no, ma dovrebbe ascoltare chi questi insulti li riceve ogni giorno.
Perché evitare di usare certe parole indica rispetto, mentre dire “non me ne frega niente” indica arrogante menefreghismo. E la corsa allo share non è certamente un pretesto valido per mascherare l’odio e giustificare la violenza: il fine non giustifica i mezzi.

La puntata però non finisce qui: Vittorio Sgarbi infatti inizia a discutere con Vladimir Luxuria e alla fine le dice: “Era l’89, eri travestita da donna essendo un uomo all’epoca […] eri un uomo travestito da donna. Sei stata un uomo o no? Non mentire. Ce l’hai il c***o o no? Ce l’hai o no?…”
In linea con quanto detto prima, se a qualcuno potrebbe sembrare che Sgarbi abbia semplicemente mostrato la realtà dei fatti, quello che invece ha fatto è stato mettere Luxuria alla gogna mediatica, offenderla pubblicamente mentre nello studio nessuno è intervenuto per difenderla e per chiarire che una donna transessuale è sempre stata donna, indipendentemente dal corpo in cui è nata.
Allora il messaggio che si manda agli spettatori è che è lecito denigrare una persona transessuale, che Luxuria come altre transessuali non è degna di rispetto.
Invece di educare alla sensibilità e all’umanità, si porta il pubblico ad accettare questi comportamenti e tutto questo per cosa? Per un punto in più di share

Negli ultimi sei anni sono stati 34 i casi di suicidio a causa di omofobia, sarebbe bene, quindi, scegliere le parole del vocabolario, perché alcune hanno più peso di altre.