Persona di Fabio Rizzo (in arte Marracash) è l’album musicale che nel giro di una settimana è stato certificato dalla FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana): Disco d’Oro e che ora detiene il Disco di Platino. Come ha fatto questo disco a raggiungere questo risultato?

Se qualcuno dovesse chiedermi di descrivere con una sola parola le caratteristiche di questo successo, risponderei energia. Energia che nasce dalla necessità di dover parlare, di dover esprimere il proprio pensiero dopo un anno di silenzio.

Oltre all’energia che investe l’ascoltatore già dall’ascolto del primo brano, ciò che cattura l’attenzione è la base musicale perché ogni sottofondo ha un ritmo che accompagna la voce senza sovrastarla, ma dandole più peso.

Ma perché dare tanta importanza al testo della canzone? Ogni pezzo rappresenta una parte del corpo: denti, cervello, sangue fino al cervello; nel loro insieme queste componenti formano l’immagine di una persona, l’immagine che Marracash vuole dare di sé, ma anche quella che vuole dare al corpo umano quando associa al cervello l’intelligenza, al fegato il coraggio, permettendo all’uditore di attribuire una propria concezione ad ogni elemento.

Altro punto importante sono le collaborazioni; queste sono state annunciate prima dell’uscita dell’album e non hanno deluso le aspettative. Gue Pequeno, Coez, Massimo Pericolo, Mahmood, tha Supreme, Luchè, Sfera Ebbasta, Madame e Cosmo; tutti artisti scelti per una particolarità che li accomuna: l’energia che mettono nella musica, questa stessa energia ha contribuito alla realizzazione del disco.

C’è sempre stata quest’energia in Marracash? Assolutamente sì, ma in quest’opera abbiamo una sua maturazione sia a livello artistico sia personale. Nel primo notiamo l’evoluzione della tecnica e della scrittura; nel secondo vediamo di nuovo Marracash e Fabio insieme, ma questa è la prima volta che collaborano tutto ciò attraverso la musica.

Musica, tu allievi e mantieni l’anima intatta
Di’ la parola che sveglia il golem, dai un cuore all’uomo di latta
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QUALCOSA IN CUI CREDERE – Lo scheletro
Persona