Di Giovanni De Mariani e Gioele Benvenuto 

Pomeriggio da dimenticare per i giallorossi di Mister Liverani, che subiscono una pesante sconfitta allo stadio Rigamonti, contro un “ritrovato” Brescia alla seconda vittoria consecutiva dopo il ritorno in panchina di Corini. Salentini senza Lucioni e Petriccione squalificati,devono fare i conti con le numerose assenze per infortunio, dove oltre a quelle di  Mancosu e Meccariello, si aggiunge quella di Imbula.

Primo tempo caratterizzato in prevalenza da nervosismo reciproco e numerose interruzioni con l’arbitro chiamato più volte in causa per poter placare gli animi troppo accesi dei 22 in campo. Al 32’ rondinelle in vantaggio con il primo centro in A di Chancellor, che a porta sguarnita deve solo ribadire per il gol dell’1-0. Il Lecce ha grandi difficoltà nell’impostare la manovra di gioco e al 44’ regala il gol del 2-0 su clamoroso errore di valutazione di Gabriel che uscendo a vuoto lascia l’opportunità a Sabelli di servire al centro area Torregrossa (anche per lui primo gol in A), che a porta vuota insacca per il raddoppio.

Il secondo tempo si apre con un cambio da parte del Lecce: entra Falco ed esce Shakov. Ma a differenza della partita precedente, l’esterno salentino non riesce ad incidere. La squadra di Mister Liverani non riesce a darsi una scossa e subisce le ripartenze del Brescia per tutto il secondo tempo. Il Lecce crea poco e al 61′ subisce anche la terza rete: errore clamoroso di Rispoli che si lascia cadere con troppa facilità e il Brescia con due passaggi riesce ad arrivare davanti a Gabriel e Spalek trova il goal che chiude la partita. La squadra lombarda continua a creare tante occasioni con i vari Balotelli, Romulo ed è solo grazie al portiere salentino se il risultato non è ancora più netto.

Un 3-0 che fa male al morale e alla classifica perché il Lecce non riesce a scappare ma viene riagganciato dalle squadre che gli stavano sotto. Il campionato è ancora lungo e i giallorossi, non avendo di certo una squadra di primo livello, non possono permettersi di entrare in campo con un atteggiamento quasi svogliato e poco aggressivo. Per salvarsi serve l’aiuto di tutti dall’allenatore ai giocatori, fino alla società che ha Gennaio dovrà regalare un paio di pedine a Mister Liverani per permettergli di giocarsela fino alla fine.