di Giovanni De Mariani e Gioele Benvenuto

Dopo la piccola fiammella di speranza che aveva portato il pareggio in casa contro l’Inter, il Lecce incappa in un un’altra sconfitta contro l’Hellas Verona con il risultato umiliante di 3-0. Questo scontro salvezza era importante per confermare la crescita della squadra ma, l’assenza all’ultimo minuto di un giocatore fondamentale come Petriccione e la poca cattiveria agonistica di alcuni elementi della rosa, ha reso la vita facile ai veneti.

Un primo tempo horror per il Lecce che va sotto di due reti contro un ben organizzato Hellas Verona. I ritmi sono sin da subito alti e al 3′ Lapadula solo davanti a Silvestri, lo scarta ma il tiro finisce sul corpo di un avversario; sarebbe stato in ogni caso tutto inutile perché l’arbitro ha successivamente segnalato il fuorigioco. Verona che pressa e Lecce che soffre e il gol infatti non tarda ad arrivare. Al 19′ su sviluppo di un corner, i veneti trovano la rete del vantaggio con Dawidowicz su errore di Babacar che si fa anticipare nettamente dal difensore gialloblu. Su un altro errore difensivo del Lecce, questa volta di Donati, l’Hellas trova il raddoppio con Pessina al 34′ che raccoglie un cross al bacio di Lazovic ed è libero di staccare da solo davanti al portiere. A fine primo tempo il Lecce si ritrova già ad aver fatto due sostituzioni, una obbligata l’altra tattica. Esce al 28′ il portiere salentino Gabriel per problemi alla schiena ed entra Vigorito. Poi al 43′ esce il difensore Lucioni ed entra il centrocampista Majer e il Lecce passa così dal 5-3-2 al 4-3-1-2.

Nel secondo tempo i ritmi non cambiano: il Lecce continua a non creare, succube del dominio territoriale dei padroni di casa che con il doppio vantaggio giocano in scioltezza e libertà senza mai scoprirsi; al 67’ i giallorossi rimangono in 10 a causa dell’espulsione di Dell’Orco che rimedia un doppio giallo per un fallo su Pessina; all’87’ il Verona cala il tris grazie a Pazzini impeccabile dagli 11 metri; nei minuti di recupero Tachsidis è costretto ad uscire in barella per un infortunio al ginocchio.

Il Lecce non c’è, sbaglia tutto e fa un passo indietro dopo il pareggio che aveva fatto ben sperare nell’ultima giornata contro l’Inter. Troppi errori in fase difensiva e a centrocampo l’assenza di Petriccione si è sicuramente fatta sentire. Bisogna reagire con la speranza che i nuovi innesti e il ritorno in campo degli infortunati diano una mano per cambiare le sorti di questo campionato.