di Stefano Cazzella e Francesco Lezzi

Sicuramente avrete già sentito parlare di Dark Web, argomento molto in voga qualche tempo fa che ha fatto molto discutere, sia per la scarsa quantità di informazioni, sia per l’inevitabile curiosità che suscita. Solitamente se ne parla con accezione negativa, ma non tutto nel dark web è illegale e non tutto è fatto con fini illeciti. Non si può negare, però, che le possibilità in questo luogo virtuale sono pressoché illimitate, le attività sono completamente libere e senza controlli, ed è per questo che la maggior parte dei criminali sono attratti da questa parte nascosta del web. 

Innanzitutto è il caso di fare chiarezza su come praticamente si accede a questo lato oscuro: in sostanza bisogna avere un motore di ricerca particolare, Tor, che riesce a rendere anonime le sessioni online di chi lo utilizza, facendo rimbalzare l’indirizzo IP del proprio computer da una parte all’altra del pianeta, così facendo non si può essere rintracciati da nessuno. Ma siamo sicuri che sia così? Da non molto, durante la navigazione, i più attenti, spulciando all’interno del codice sorgente, hanno individuato uno script molto particolare e dalla dubbia provenienza. In parole povere questo codice, sfruttando una vulnerabilità del browser Firefox, riesce a localizzare e identificare l’indirizzo IP dell’utente. Paura eh? Già, un vero e proprio incubo che ha portato all’arresto di molte personalità note nel dark web, tra cui anche veri e propri “boss della cyber mafia” diventati milionari grazie alle diverse attività illecite che gestivano online.

Che dire, noi crediamo che questa vulnerabilità verrà risolta tra non molto da qualche smanettone e, nel frattempo, continuiamo a compiere attività supersegrete da hacker esperti (assicurare la pace nel mondo). Alla prossima!