di Benedetta Palma

La magnifica quiete di questo nuovo vivere quotidiano ci regala uno sguardo inedito. Silenzi e vuoti mascherati. Tutto tace giorno e notte. Sono dei giorni bellissimi di primavera e così che i grandi monumenti, non più brulicanti di turisti, trasmettono a tutti la loro maestosa cultura, le piazze la loro bellezza, il mare la sua immensità. 

Questo vuoto affascinante, questi lunghi silenzi mascherati, mostrano come l’assenza quotidiana dell’uomo intorno a tutto non impedisce alla natura di continuare instancabilmente la sua vita ed impossessarsi di territori una volta di sua proprietà. 

In una città come Milano dove il silenzio fa paura, fenicotteri e cigni attraversano i Navigli, a Cagliari i delfini nuotano nei porti e i pesci guizzano nelle acque dei canali veneziani. Scene suggestive di una natura che continua a generare e rigenerare ogni cosa, il bello di ogni cosa.

Gli angoli nascosti e gli schizzi di meraviglia sembrano quadri. Il vuoto che abbiamo di fronte è di una bellezza annichilente. Queste città deserte non sono altro che l’immagine di ciò che l’uomo ha costruito, solo che per esprimere la loro magnificenza hanno bisogno della sua assenza. Il mondo sembra essersi fermato per farci riflettere sulla bellezza di ciò che l’uomo ha costruito e che rimarrà anche quando non staremo più dietro alla finestra ad osservarlo.

Sembra proprio un film… muto.