di Gaia Naccarelli

“Questo programma include rappresentazioni negative e/o denigra popolazioni o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono ancora. Piuttosto che rimuovere questo contenuto vogliamo riconoscerne l’impatto dannoso, imparare da esso e stimolare il dibattito per creare insieme un futuro più inclusivo.”

Pensare che un disclaimer del genere possa apparire prima della visione de Gli Aristogatti sembra assurdo per tutti coloro i quali sono cresciuti a suon di film Disney. È la stessa piattaforma Disney plus a mettere il bollino rosso su alcuni dei grandi classici che hanno sfamato la voglia di animazione per intere generazioni.

Nel Regno Unito la piattaforma di streaming ha da poco inserito delle limitazioni per gli account di bambini di età inferiore a sette anni: film come il già citato Gli Aristogatti, Le avventure di Peter Pan e Dumbo non appaiono più nei cataloghi consigliati ai più piccoli ma è compito dei genitori decidere se e quando farli visionare.

I tempi sono cambiati e la Walt Disney Company riguardando dei capolavori del passato ha scelto di adottare degli atteggiamenti politically correct nei confronti di alcuni prodotti che al giorno d’oggi possono essere considerati veicoli di atteggiamenti dannosi e stereotipi sbagliati. Peter Pan è stato condannato per la rappresentazione dispregiativa della popolazione indiana nella scena raffigurante gli indiani sull’Isola che non c’è; la colpa degli Aristogatti è invece quella di trasmettere luoghi comuni della cultura asiatica attraverso il gatto siamese Shun Gon che richiama caricaturalmente i tratti orientali accompagnati dalla presenza di bacchette cinesi; infine in Dumbo gli schiavi afroamericani vengono ridicolizzati per un numero musicale della banda dei corvi.

La casa di Topolino, in particolar modo negli ultimi anni, si è dimostrata estremamente sensibile verso le tematiche di una giusta rappresentazione nei propri prodotti audiovisivi. Il potere della multinazionale sulla formazione dei giovani del futuro è esorbitante: la crescita di un infante non è influenzata unicamente dalle lezioni che segue a scuola o  dagli ammonimenti genitoriali. Nello sviluppo il bambino di tenera età è affamato del mondo e se lo mangia con gli occhi, il ruolo della Disney risulta quindi particolarmente incisivo. Vedere un film di animazione in cui vengono ridicolizzati dei tratti distintivi di una particolare etnia porterà il piccolo spettatore a ritenere normali atteggiamenti del genere; qualora invece venisse preannunciata la presenza di condotte non corrette sarà compito dei genitori evidenziare ai propri figli quali sono le problematiche del prodotto, così da -citando il disclaimer stesso- “riconoscerne l’impatto dannoso, imparare da esso e stimolare il dibattito per creare insieme un futuro più inclusivo”.

La forte scelta della compagnia non è un gesto da condannare. I prodotti del passato vanno contestualizzati nel momento storico in cui sono stati prodotti ed eventualmente accompagnati da piccole avvertenze che ne garantiscano una più consapevole fruibilità nel presente.

I tuoi figli hanno bisogno che tu creda in loro

Dumbo

Non solo i classici Disney, diversi film e spettacoli sono stati criticati per il troppo spazio lasciato a stereotipi e luoghi comuni, tra questi il celebre musical Grease.