di Giorgia Perrone

L’idiota: un capolavoro dostoevskijano che analizza minuziosamente le emozioni a cui va incontro il principe Myskin, il principe idiota, alla vigilia di un attacco epilettico. Il personaggio emblematico è l’incarnazione dell’autore che, a parere di molti critici, dà voce al protagonista per esternare le sembianze assunte dall’epilessia che lo tormenta sin da ragazzo. Egli riscontra il disturbo per la prima volta dopo la notizia della morte del padre e ne sarà vittima per tutto il resto della vita. A scatenare l’attacco è la consapevolezza di sentirsi osservati, scrutati dagli occhi allucinati di Rogozin che, si comprenderà alla fine della lettura, è l’oggetto del desiderio del principe.

Dall’analisi di tanti critici ciò che cattura e stupisce i lettori è il lessico che si sposa e accompa il contenuto intenso e sorprendente.

L’idiota non è un semplice libro, ma una sfida al mondo che conosce soltanto valori materiali. Tutto il romanzo ruota attorno al principe Myskin, uno spirito puro altresì incapace di adeguarsi al cinismo e alla meschinità che dominano intorno a lui: con la sua disarmante bontà, la sua innocenza assoluta, egli aspira all’armonia totale. Myskin s’innamora della bellissima Nastas’ja, contendendola al passionale Rogozin. Nessuno si salverà dal male presente ovunque. Resta la vibrante lezione morale che, attraverso il suo personaggio, Dostoevskij ci ha dato.