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Il Festival di Sanremo, che giunge alla sua 71esima edizione, è ciò di cui abbiamo bisogno: un po’ di leggerezza dopo un anno che leggero non lo è stato per niente.

Questo paese ha bisogno di silenzio
E io di certo non lo sto aiutando
Questo paese ha bisogno di silenzio solo dopo
La musica avrà di nuovo un senso

Sessanta milioni di partiti, Lo Stato Sociale

Un anno di silenzio, però, ci è bastato. Ci è bastata la pesantezza dell’isolamento, della stanchezza e della solitudine, e ci sono bastati questi mesi senza concerti, eventi e musica live.

Il palco di Sanremo è il palco della tradizione, ma questa volta c’è un’istanza di rinnovamento: si punterà sull’indie e sui giovani. La varietà di artisti proposti è ampia: fra i big in gara i più giovani sono Madame e Random, che hanno 19 anni, i cantanti e le band indie sono molte (Willie Peyote, Lo Stato Sociale, Coma_Cose, Colapesce e Dimartino, Fulminacci).

I bookmakers danno in testa a tutti il duo siciliano Colapesce e Dimartino; sul sito di Fantasanremo, invece, i più quotati sono Fedez e Francesca Michielin (38 baudi), i Maneskin (35 baudi) e Lo Stato Sociale (25 baudi).

Durante la prima serata sarà “Fai rumore” di Diodato, canzone vincitrice dell’ultima edizione, ad aprire il festival. Un inizio molto emozionale, se si pensa che la stessa canzone è stata cantata nove mesi fa, in un periodo duro per la nazione, in occasione dell’Eurovision Song Contest in un’arena di Verona vuota e illuminata con il tricolore. Seguirà l’intervento di Alessia Bonari, l’infermiera simbolo della lotta al Covid.

È il primo festival dell’era pandemica, il primo senza pubblico. Ma è, proprio per questo, ancora più importante: perché sarà una settimana di svago, musica e intrattenimento. Ed era proprio quello che ci voleva.