di Giada Persano e Melissa Natalia

Ad ogni prodotto tipico, non può mai mancare la festa o la sagra ad esso dedicata, come, ad esempio, la festa del carciofo, con un menù tutto dedicato all’ortaggio (se non si fosse capito!), oppure, la festa del limone, prodotto tipico per eccellenza dell’isola di Procida, dove sorprende la dimensione del frutto, il doppio rispetto al normale, il gusto quasi dolce, sembra strano ma è tutto vero!

L’11 novembre è San Martino ed è sì una grande giornata per gli esercizi gastronomici… (beato chi ci lavora insomma) dove ci saranno ragazze in vesti d’epoca pronte ad offrire alcune bontà locali come alici fritte e la pasta condita con il gustosissimo sugo di coniglio (provare per credere o assaggiare per assaporare).

A Procida c’è la festa delle alice… scusate alici, il vino che viene organizzata dall’associazione marinara della Corricella. Turisti e persone del posto possono così assaporare i fantastici piatti del posto preparati dalle persone del luogo. I piatti presentano pesce fresco accompagnato dal vino (basta vino!) con sottofondo di intrattenimento musicale.

C’è poi la processione degli apostoli incappucciati che si svolge il giovedì santo. Gli apostoli sono rappresentati da dodici confratelli dei bianchi e si recano nell’Abbazia di San Michele Arcangelo per partecipare alla santa messa nella quale il sacerdote procede alla tradizionale lavanda dei piedi. Al termine della messa inizia la processione (il corteo si ferma presso tutte le chiese dell’isola) e termina in una chiesa per il rituale dell’Ultima Cena.

La processione dei misteri? È dedicata alla preghiera e alla veglia del Cristo e si tiene tra la notte di giovedì e la mattina di venerdì, nella quale si terrà dal borgo di “Terra Murata” un corteo di carri religiosi rappresentanti scene della Bibbia. La termine si radunano poi proprio nella piazzetta di fronte L’Abbazia di San Michele Arcangelo.

Infine, la Sagra del Mare, che ha inizio con la commemorazione dei caduti in mare.

Nella seconda serata, invece, viene eletta la Graziella, donna procidana vestita con il tipico costume tradizionale che più rappresenta Lei, l’omonima protagonista del romanzo di Alphonse de Lamartine.