“Dr.

Nest, Dr. Nest, Dr. Nest, Dr. Nest”Queste le uniche parole che il pubblico del teatro Apollo ha sentito all’inizio dello spettacolo, martedì 9 aprile. E poi. . . niente più. . . La compagnia teatrale tedesca di mimi Familie Flöz ha portato in scena la rappresentazione della pazzia, vista con gli occhi di un dottore, il Dr. Nest, che riesce a comprendere e quasi giustificare la malattia dei suoi pazienti, attraverso un approccio completamente diverso da quello degli altri medici dell’ospedale psichiatrico in cui viene chiamato a lavorare. Dopo un inizio a luci accese, che ha sorpreso il pubblico, l’intero teatro si è trovato immerso nella mente del dottore. E il fischio di un treno lontano fa partire la narrazione: senza parole, perché forse superflue, ma forse anche più efficace. Musica dal vivo, linguaggio gestuale e la bravura degli attori hanno reso lo spettacolo piacevole ma profondo. E alla fine viene da chiedersi: chi ha il potere di giudicare il comportamenti di un altro ed etichettarlo come pazzo? Forse il motivo per cui il Dr. Nest è riuscito a comprendere i suoi pazienti è che, forse, è più simile a loro di quanto si possa immaginare. E il fischio di un treno conclude il ricordo del dottore. Alla fine dello spettacolo, gli studenti del liceo De Giorgi hanno avuto la possibilità di intrattenere un dibattito in inglese con uno degli attori della compagnia, che ha chiarito alcuni aspetti dell’opera e ha descritto il processo creativo che ha portato alla realizzazione dello spettacolo.