In quest’ultimo periodo la musica indie sta iniziando ad emergere in Italia a causa di vari fattori, come la decisione di alcuni artisti di cambiare genere: ad esempio Coez, che ha voluto prestarsi a un tipo di musica più leggera rispetto a quella del suo passato, ottenendo ottimi risultati visti i dischi di platino vinti dai suoi singoli Faccio un casino, E yo mamma e soprattutto dalla traccia più famosa La musica non c’è.

Proprio la ricerca di musicalità e di testi non banali ha dato la spinta necessaria affinchè la musica indie si espandesse. I Pinguini tattici nucleari sono un gruppo nato a Bergamo nel 2010, (per chiunque se lo stesse chiedendo, il nome della band deriva da un tipo di birra scozzese chiamata Tactical Nuclear Penguin trovata in una birreria artigianale dai fondatori del gruppo) la band è formata da sei componenti che sono: Riccardo Zanotti, la voce, Cristiano Marchesi al basso, Lorenzo Pasini e Claudio Cuter alle chitarre, Elio Biffi alle tastiere e fisarmonica e infine Matteo Locati alla Batteria. Le loro principali caratteristiche sono l’irriverenza e la spensieratezza, oltre all’essere soliti suonare più generi.  Ascoltando i loro album si può notare, infatti, come ogni traccia sia unica rispetto alle altre. Nel loro ultimo album si passa dal rock duro di Gioventù Brucata, che da il nome all’album, ad un leggero pop con la traccia Sciare, per arrivare ad un reggae pervaso di ironia nella traccia 79.  Anche se questo tono ironico aleggia sempre nei loro dischi, sono  sempre presenti i loro pensieri su eventi di attualità pur essendo alcune volte celati nei testi; è però possibile trovare una palese critica alle discriminazioni e al populismo nella canzone Cancelleria, presente in Il re è nudo, il primo album registrato in studio, dove attraverso l’uso della metafora racconta di come le matite decidano di inneggiare alla rivoluzione, a discapito delle penne, una volta presa la decisione delle gomme di scioperare. Il tutto è raccontato in 303 versi con una base hard rock che rende benissimo l’atmosfera di disagio. Una simile critica al populismo e alla xenofobia (in particolare al leader politico Matteo Salvini) la si può trovare nel brano Me want marò back, presente nel loro secondo EP Diamo un calcio all’aldilà. Essendo quasi interamente in inglese e cantata attraverso il reggae, la traccia va a criticare la leggerezza con cui è stata trattata la questione dei due marò. Degno di stima è il modo in cui sfruttano il metodo dello story-telling per creare brani dagli scopi più disparati, si possono trovare altre critiche alla società come in Gigi cinque ottavi e racconti più strani, come la vita di un cane in Ro(d)ger. Per quanto riguarda gli appuntamenti con il pubblico, purtroppo non ci saranno concerti a breve nella nostra zona, in quanto tutte le date sono già stabilite nelle zone vicine Bergamo. L’ascolto è consigliato a tutti quelli che si sono stufati del solito pop e che vogliono ascoltare musica che non sia del tutto priva di significato. , Tutti i loro album registrati in studio sono reperibili su Spotify, mentre per le copie fisiche bisogna contattarli direttamente sui vari social.