di Andrea Carlà –

Venerdì 12 Gennaio è uscito il nuovo album dei Club Dogo, un album attesissimo e con un sacco di hype nel mondo rap perché ha segnato il ritorno dei pilastri dell’Hip Hop italiano: Gue, Jake La Furia e Don Joe, il cui ultimo album prima di questo risale a 10 anni fa.

Il loro nuovo album, “Club Dogo”, ha l’intento di essere una “operazione nostalgia” riportando ai fan i sound dei vecchi dischi. Un disco che, se non eccelle in nuove sonorità, vuole però distinguersi per qualità.

In particolare, sono  6 le tracce che si segnalano per significati, sonorità e unicità.

La traccia introduttiva “C’era Una Volta In Italia” ha l’obiettivo di avvolgere l’ascoltatore nel mood gangster dell’album: qui il gruppo si mette in mostra, parla del suo ritorno e minimizza la nuova generazione di rapper; infine vi è una strofa di Jake che cita uno dei più grandi rapper di tutti i tempi, 50 Cent e il suo leggendario album “Get Rich Or Die Trying”.

Il secondo pezzo meritevole è “Mafia Del Boom Bap”, senza dubbio uno dei preferiti dei nostalgici dell’Hip Hop anni ‘90, proprio per l’utilizzo di una combinazione ritmica che era in voga in quegli anni. Fulminante l’inizio, con un esplicito riferimento allo storico film “Il padrino”.

La terza traccia, “Nato Per Questo”, con Marracash, è una delle più profonde dell’album. Qui gli artisti del gruppo fanno emergere la “missione” di cui si sentono investiti: parlare dei problemi della “vita di strada” tramite le loro canzoni.

Si continua con “Malafede”, che ha come intro un tributo a Mina. Nella traccia Gue ricorda la morte del padre e Jake dice come il successo non l’abbia salvato dai suoi problemi. Il pezzo è quindi notevole per la scelta degli artisti di aprirsi col grande pubblico.

L’ultimo pezzo, “King Of The Jungle”, richiama un mood africano con una chitarra latina sullo sfondo.

Nella parte finale del pezzo si fa un tributo a “Note Killer”, una loro vecchia traccia del 2003.

L’album è un ritorno in pieno stile Dogo, che riesce a riportare le vibe del loro periodo d’oro, alternando canzoni con un testo che portava un messaggio di spessore e canzoni che concentrano la loro forza sul flow e sul beat.