ALISSON (7) : Per il portierone brasiliano, autentica rivelazione di questa stagione, arriva l’ennesima partita senza subire gol (già 16 in stagione).

Riflessi incredibili sul tentativo di autogol di Bruno Peres e intervento importantissimo su Sau. Media da giocatore in movimento, forse uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, idolo indiscusso di una piazza che lo ha già consacrato a simbolo giallorosso, e tutto ciò per un ragazzo che al suo arrivo nella Capitale veniva apostrofato come un “rincalzo”. Alisson si è preso Roma di prepotenza e speriamo non lasci più!DE SILVESTRI (7) : I sogni tricolore del Napoli si infrangono al momento della rete del terzino granata, che in fase difensiva concede poco o nulla ad Insigne ed in attacco fa male ogni qualvolta i suoi alzano il baricentro. Gioca più palloni di tutti fra i suoi, e non muore mai. Forse una delle sue migliori stagioni in carriera per rendimento. RANOCCHIA (6, 5) : Spalletti decide di gettarlo nella mischia complice l’indisponibilità dell’ultima ora di Miranda, vittima di un guaio muscolare. L’ex capitano nerazzurro non risente dell’imponente ombra del centrale brasiliano, e lì dietro si destreggia positivamente, nonostante qualche sbavatura. Ed è proprio lui a timbrare, con la maglia 13, al minuto 13, il gol numero 13 in A, e ad aprire il valzer delle marcature nerazzurre. ABATE (7) : Viene lanciato da Gattuso e l’ex capitano ripaga la fiducia dell’allenatore spingendo costantemente sulla fascia destra e realizzando un gran gol di esterno da attaccante consumato. Interrompe un digiuno che durava da 55 incontri di Serie A (l’ultima rete nel dicembre 2015 contro il Frosinone). UNDER (7) : Il “Dybala turco” da febbraio a questa parte sembra aver cambiato passo e rendimento contribuendo con prestazioni strabilianti e gol pesantissimi alla qualificazione in Champions dei giallorossi. Alla Sardegna Arena infila Cragno con un colpo da biliardo che decide la partita e regala alla Roma tre punti fondamentali che le permettono di allungare su Lazio e Inter. Chi lo prese durante l’asta di riparazione forse aveva la sfera di cristallo, eppure mai acquisto fu più azzeccato!RAFINHA (7, 5) : Padrone incontrastato della gara della Dacia Arena. Fa quello che vuole e per Tudor e Iuliano sono dolori. Una spina nel fianco costante nella difesa bianconera. Copre tutto il campo, si occupa sia della fase offensiva sia di quella difensiva e sa come fare male in ogni circostanza. Corona una bella partita con il suo primo sigillo in serie A. E il suo riscatto sembra sempre più necessario. . . DABO (7) : Il centrocampista del Burkina Faso entra al posto di Badelj e spacca la partita. Prima centra un palo, poi di piattone segna il suo primo gol in Serie A lasciando senza fiato lo sconsolato Perin. Esultanza incontenibile (punita col giallo) per un ragazzo di cui sentiremo sicuramente parlare la prossima stagione. Fantallenatori prendete appunti. . . DOUGLAS COSTA (7, 5) : Forse sarà una tattica quella di Massimiliano Allegri: quando tutto va a “scatafascio”, il brasiliano entra e “sposta gli equilibri”. Alla prima palla che tocca manda quasi in porta Cuadrado, e con lui sul terreno di gioco gli avversari di fascia vanno fuori-giri. Suoi i due assist che portano ai gol di Khedira e Dybala, che consentono di ribaltare il risultato sui felsinei e di far infuriare Donadoni. Nel finale sfiora un gol favoloso. POLITANO (7) : Inutile nasconderlo. I neroverdi senza di lui sarebbero finiti molto probabilmente in B. Nelle ultime gare è diventato l’eroe salvezza di Iachini con tanti goal (9) e preziosi assist (4) per i compagni. Regala al Sassuolo il gol della salvezza matematica, quindi esce stremato per quanto dato in gara. Dopo quest’anno probabilmente non sarà più un attaccante da terzo o quarto slot. . . ICARDI (7) : Ha sì e no due occasioni da gol, e chiude il match. Lui c’è sempre. Quarto gol consecutivo (era successo in A solo una volta, a settembre del 2016). Con l’infortunio di Immobile, il trono dei marcatori è alla sua portata. STEPINSKI (7) : Se fai 4 gol da subentrato su 5 totali,  vuol dire che sei l’erede di Shick? No, vuol dire che sai leggere nella partita meglio di chiunque altro e agire nel momento opportuno. E se poi i gol sono come quello di oggi il talento non è più tanto nascosto. La domanda quindi è perché a questo giovane polacco non venga data la fiducia che si sta meritando a suon di gol. La sua conclusione a fil di palo è un mix di tecnica, soprattutto nella protezione della palla, e precisione nella conclusione imparabile per Cordaz. In una situazione di classifica così difficile, con la guida tecnica affidata all’allenatore della Primavera e con tutto da perdere, forse puntare su Stepinski non sarebbe una mossa così azzardata.