Ogni sportivo che si rispetti avrà provato almeno una volta nella vita ammirazione nei confronti di un campione.

Fenomenali gesti atletici, punti destinati a rimanere nella storia, sono i principali argomenti dei tifosi che con enorme stima prendono come esempio celebrità che, oltre a definirsi tali, hanno sulle proprie spalle grandi responsabilità. Così come le spettacolarità, anche gli episodi di anti fair play, o che dir si voglia antisportivi, sono calamite per quei tifosi che, nel nome del “buon calcio” trasmesso sulle nostre tv, riflettono violenza e noncuranza delle regole. Tutto ciò giunge persino lontano dagli spalti che in tanti vorrebbero far restare veri porti franchi dove tutto è permesso, e nella maggior parte dei casi i protagonisti di queste idiozie non ha mai praticato sport seriamente, non ha mai sudato, non ha mai provato sulla propria pelle il sacrificio condiviso insieme alla propria squadra; la mentalità sportiva è molto più dell’agonismo. Migliaia di tifosi, sfociando nel fanatismo, darebbero la vita per la propria squadra; di fronte ad un fallo di gioco sarebbero disposti a trasformarsi in cecchini; sarebbero pronti a vendere l’anima al diavolo per vedere l’attaccante avversario, che si “invola” solitario verso la porta, sprofondare negli abissi più profondi. Sono tanti gli esempi in cui lo sport separa al posto di unire e creare uno spirito di fratellanza e, nei casi più estremi, finisce per spargere sangue. È proprio di fronte a queste degenerazioni ormai sempre meno saltuarie, che emerge la mancanza dei valori cardini dello sport quali lealtà, rispetto e sportività, che dovrebbero essere fatti comprendere fin dai primi anni di attività. Sono certamente queste le caratteristiche indispensabili senza cui lo sport non avrebbe la sua valenza educativa e formativa, fondamentale per la crescita e per consolidare una mentalità pulita. Risulta veramente sconfortante se questa triste realtà si registra anche livelli agonistici più alti. Là dove l’ambizione, la brama di successo e la paura dell’oblio portano i giocatori a compiere atti spregevoli capaci di alimentare l’ignoranza e la violenza, perdendo di vista quelli che sono le vere qualità del gioco: il divertimento o il corretto lavoro professionistico e la sana competizione. La vita è fatte di regole e se condivise aiutano a vivere liberi e in armonia; non sono un freno, un limite, ma sono una strada che può portare più velocemente ed insieme ad una meta. E lo sport si basa su un regolamento, anche quelli più violenti, più contorti e apparentemente più strani, permettendo a chi sta al gioco di confrontarsi ad armi pari, proprio come in un duello. In ogni sfida è importante la presenza di un mediatore, di un arbitro, una figura necessaria per rendere imparziale la gara nel rispetto del regolamento. Così come l’idea di un gioco pulito e sportivo inizi a diventare solamente una lontana utopia, lo è anche il rispetto nei confronti dell’arbitro. È proprio quando la propria ambizione arriva a superare il talento che questo viene meno, arrivando a credere di saperne qualcosa in più e a screditare il lavoro di chi viene formato a quello scopo. Purtroppo sono realtà presenti in quasi tutti gli sport, ma basterebbe qualche ricerca per rendersi conto che nel calcio, situazioni spiacevoli nei confronti dei giudici di gara, sono quasi la prassi. Ma perché proprio il calcio? Sicuramente una spiegazione valida potrebbe considerare di avere a che fare con lo sport più praticato e seguito, ma comunque non giustificabile. Nelle nazioni dove lo sport più popolare è il rugby, per esempio, gioco molto più duro del calcio, è rarissimo che si verifichino attacchi gratuiti all’arbitro. Siamo i protagonisti di una società competitiva in cui viene insegnata la necessità di sgomitare per emergere, in cui il successo e la propria realizzazione non hanno freni e soprattutto dove è più facile indirizzare l’offesa e la violenza al più debole, al più solo, a chi rappresenta la garanzia della correttezza e del sano divertimento. In fondo per i milioni di allenatori virtuali questo sembra non essere solo un gioco!