Il 6 novembre si è tenuto in diversi atenei di tutto il mondo l’International Cosmic Day, una giornata dedicata alla collaborazione scientifica internazionale fra studenti e docenti di tutto il mondo e organizzata da DESY Accelerator Laboratory (Amburgo), FERMI National Laboratory (USA) e CERN (Ginevra).

In particolare 117 studenti e 15 istituti provenienti da Taranto, Brindisi e Lecce (tra cui il Liceo C. De Giorgi) si sono riuniti presso il Il Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi”. Quest’ultimo  con la sezione di Lecce dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha messo a disposizione un rivelatore di raggi cosmici.

La giornata internazionale dei raggi cosmici si è aperta appunto con un’introduzione ai Raggi Cosmici di Daniele Martello che si è sviluppata seguendo quattro linee guida fondamentali: 

Cosa sono i raggi cosmici?
Come possiamo misurarli?
Da dove provengono?
A cosa servono?

Brevemente, possiamo dire che i raggi cosmici sono nuclei e atomi che bombardano la terra, si possono misurare attraverso dei rilevatori di particelle e provengono da nubi di gas. L’utilità è dibattuta, tuttavia la teoria più accreditata è che siano fondamentali per l’evoluzione umana in quanto sono la causa delle mutazioni genetiche che hanno determinato, secondo la teoria dell’Evoluzione di Darwin, la trasformazione dell’uomo dalla scimmia all’homo sapiens.

Successivamente la professoressa Viviana Scherini ha esposto i dettagli tecnici di come avviene la misurazione dei raggi cosmici con il CORAM, un dispositivo che rileva il flusso dei raggi cosmici formato da quattro piani di scintillazione intervallati da assorbitori di ferro. 

A questo punto i protagonisti sono diventati gli studenti che hanno in prima persona raccolto i dati e  inseriti in programmi come excel per analizzarli e creare dei grafici. Interessanti sono stati i collegamenti con diversi atenei dislocati in diverse parti del mondo; nello specifico si è tenuta una “welcome call” con DESY, una chiamata con Firenze e Trieste GSSI e una con Argentina e Cina. 

Infine i “giovani ricercatori ospiti” avuto modo di vedere la camera a nebbia, una scatola a tenuta ermetica che contiene aria satura di vapore acqueo in cui le particelle, e in particolare gli elettroni e i muoni, lasciano delle scie bianche al loro passaggio.

E’ stata una giornata molto interessante in quanto si è entrati in contatto con le attività di ricerca portando a termine un piccolo esperimento sui raggi cosmici, analizzano dati e confrontando i propri risultati con gli altri gruppi collegati da altre università o centri di ricerca nel mondo. Un vero tuffo nella vita quotidiana di un ricercatore, tuffo fondamentale anche per le scelte future che ogni studente dovrà prendere.