Living with yourself, distribuita da Netflix dal 18 ottobre 2019, è una serie che racconta le strane vicende di Miles Elliot. La commedia comprende 1 stagione composta da 8 episodi che durano circa 30 minuti. Miles Elliot, interpretato dal famoso attore Paul Rudd, noto al grande pubblico per la partecipazione al film hollywoodiano Ant-Man, è un uomo stanco della sua vita, del suo lavoro e del suo matrimonio. Su consiglio di un collega, si reca in una SPA per provare a migliorare qualcosa di se. Il trattamento proposto, che lui accetta pur avendone capito poco, prevede l’anestesia. Al risveglio si ritrova in una busta di plastica interrata in un bosco. Torna a casa e la scena che gli si pone davanti è la stessa raccontata da Plauto nella sua commedia l’Anfitrione: Sosia tornato a casa, vede sull’uscio della porta il dio Mercurio che ha preso le sue sembianze. Si stupisce di ciò e inizia a porre delle domande a cui solo lui stesso avrebbe potuto rispondere e si sconvolge che risponda in modo corretto.

Le dinamiche dell’episodio sono le stesse, ma diversamente da Sosia, i due Miles si recano alla SPA e scoprono che il trattamento consisteva in una clonazione e con la successiva eliminazione del corpo originale, non andata, ovviamente, a buon fine. Alla notizia i due sono atterriti e, tornati a casa, decidono di dividersi un’unica vita: il Miles clonato, che ha una personalità completamente rivoluzionata, estroverso, pieno di idee, si occuperà dei compiti più difficili, mentre il Miles originale passerà più tempo con la moglie e si potrà occupare di un vecchio progetto. Inizialmente la situazione rimane stabile, ma con l’improvvisa scoperta della clonazione da parte della moglie l’equilibrio verrà rotto ancora. 

La serie, non una semplice commedia da guardare senza troppo impegno, pone agli spettatori dei quesiti esistenziali e anche morali. Si potrebbe dire che fa, sì, sorridere ma fa anche riflettere: si intuisce che, molto spesso, siamo proprio noi i nostri peggiori nemici.