di Alice Pranzo –
“Solo poche regole: 1) Seguire il percorso; 2) Fare assoluto silenzio… nelle grotte il suono echeggia profondamente; 3) Non toccare gli attori.”
Sono queste le tre raccomandazioni che la professoressa ci ha indicato, quando ci ha detto che saremmo andati a vedere uno spettacolo teatrale nelle Grotte di Castellana. Solo successivamente avremmo scoperto che non si trattava di uno spettacolo qualsiasi, con poltrone, palcoscenico e tutto.
“Hell in the Cave” è uno spettacolo alternativo, indimenticabile e coinvolgente, che pone lo spettatore nei panni di Dante, conducendolo in vero e proprio percorso… giù nell’Inferno!
Scendendo giù, gli spettatori vengono accolti da un insolito diavolo in jeans, in un’atmosfera da brividi e unica nel suo genere: le Grotte di Castellana, illuminate da luci rosse, verdi e blu, avevano “dato vita” all’Inferno.
Inizia lo spettacolo e il pubblico viene subito colto di sorpresa dalle anime dei dannati che, gridando e lamentandosi, strisciano tra i piedi.
L’attenzione passa dai dannati a Paolo e Francesca, che volteggiano nel cielo in una danza aerea accompagnata dalla voce di Giusy Frallonardo, drammaturga e voce narrante, che canta i versi danteschi.
Enrico Romita, il regista, può vantare di aver dato vita al primo spettacolo aereo sotterraneo del mondo, per di più nelle Grotte di Castellana, sito culturale d’Italia e scenario perfetto: “Le Grotte di Castellana – ha affermato – rappresentano un patrimonio, un sito di interesse ambientale da valorizzare, da riportare all´interesse di turisti e visitatori, sviluppando capacità già presenti sul territorio”. Un valore aggiunto è il cast artistico, dagli attori ai musicisti, interamente a “chilometro zero”: composto da giovani artisti pugliesi emergenti.
Uno spettacolo che unisce poesia, musica, danza, suoni, coreografie aeree, luci, voci.
Un evento che coinvolge i giovani, facendoli appassionare, in un modo unico e singolare, all’autore Dante e alla sua più grande opera, la Divina Commedia. Insomma, uno spettacolo da non perdere.