di Serena D’Amato e Laura Pagliara –

Durante questa settimana di mobilità Erasmus+ a Stoccolma per il progetto Fostering Global Citizenship  abbiamo avuto il privilegio di vivere esperienze straordinarie fra cui quella di immedesimarci nel ruolo di membri eletti del Parlamento Europeo e prendere decisioni importanti che riguardano il futuro dei cittadini.

Questa opportunità ci ha permesso di comprendere appieno la complessità e la responsabilità che i rappresentanti europei assumono nei confronti dei cittadini di tutta Europa. Approvare o respingere una legge sulla base delle opinioni dei vari rappresentanti non è affatto semplice, poiché le loro decisioni influenzano direttamente la vita e la sicurezza di tutti noi e dei nostri paesi: approvare o respingere una legge sulla base delle visioni  dei vari rappresentanti non è affatto semplice e le decisioni influenzano direttamente la vita e la sicurezza di tutti noi e dei nostri paesi.

La struttura che ci ha ospitati e in cui abbiamo avuto la possibilità di realizzare questo role play ha una storia affascinante: risalente agli anni ’70, fu progettata da Peter Celsing, un architetto moderno, vincitore di un concorso indetto dal governo della città negli anni ’60. Il Kulturhuset, così creato, è un’imponente struttura caratterizzata da una facciata in vetro e cemento, simile allo stile di Beaubourg a Parigi. Situato nella piazza centrale di Sergels Torg, accanto alla fermata della metro di Centralen, il Kulturhuset offre spazi espositivi, musei di vario genere e ristoranti. Finora ha attratto più di tre milioni di visitatori ogni anno, provenienti da ogni angolo del mondo. Originariamente, è stata la sede temporanea del parlamento svedese, il Riksdag, fino al 1983, quando è stato ristrutturato per ospitare una legislatura unicamerale, introdotta nel 1971. Accanto al Kulturhuset si trova il “Stockholms Stadsteater“, il teatro comunale di Stoccolma, fuso con il primo nel 2013 per formare una singola struttura chiamata Kulturhuset Stadsteatern.

Una volta giunti nella sala del gioco di ruolo, siamo stati accolti dalla guida che ci ha illustrato le regole e gli obiettivi della simulazione: discutere e trovare soluzioni accettabili per tutti. La simulazione è stata condotta in modo digitale, attraverso l’uso dei nostri stessi telefoni che ci fornivano indicazioni e informazioni sulle attività da svolgere e i contenuti da approfondire per scegliere consapevolmente avendo approfondito i temi sociali oggetto della discussione.

Suddivisi  in quattro gruppi, ciascuno dedicato a un argomento specifico (ecologia, tradizione, libertà individuale e solidarietà), abbiamo rappresentato diversi paesi dell’Unione europea, portando così prospettive contrastanti. L’obiettivo della simulazione era trovare un accordo non solo all’interno di ciascun gruppo, ma anche tra i quattro gruppi, arrivando così a una soluzione condivisa.

il dibattito sull’introduzione dei microchip nei cittadini europei è complesso e coinvolge questioni fondamentali riguardanti la privacy, la sicurezza, la libertà individuale e l’etica. È importante considerare attentamente tutte le implicazioni prima di prendere decisioni in merito a questa tecnologia.

 I due problemi da dibattere e su cui assumere decisioni condivise sono stati: l’impianto di microchip nel corpo umano  e la distribuzione equa dell’acqua come fonte di energia.

Ciascun gruppo si è riunito per discutere questi temi e, successivamente, si è diviso in sottogruppi, uno dedicato ai microchip e l’altro all’acqua. Per raccogliere informazioni utili alle discussioni, sono stati messi a disposizione televisori, attraverso i quali i membri dei gruppi potevano simulare conversazioni con cittadini e altri membri del parlamento, condividendo poi le informazioni acquisite. Dopo aver raggiunto un accordo all’interno dei singoli gruppi, ci siamo riuniti per discutere e votare sulle opzioni proposte, trovando compromessi e scegliendo le soluzioni più adeguate tenendo conto della complessità delle questioni che coinvolgevano dimensioni etiche, di tutela della libertà individuale, della privacy e anche ambientali, economiche, di geopolitica e sostenibilità.

Questa esperienza ci ha permesso di immergerci nel processo decisionale del parlamento europeo. Ogni scelta richiede un enorme impegno e studio, oltre a una grande responsabilità. La vita di ogni cittadino europeo è nelle mani dei nostri rappresentanti, il cui compito è quello di rispettare la complessità delle istanze provenienti dai bisogni dei singoli cittadini. Abbiamo praticato la discussione su temi complessi arrivando a percepire l’importanza del rispetto delle variegate istanze presenti nei paesi dell’Unione europea. Trascorrere del tempo nei loro panni ci ha aperto gli occhi sul lavoro necessario prima di prendere decisioni così cruciali per il futuro e l’importanza della comunicazione e del dibattito per trovare soluzioni adeguate.

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