Con alle spalle una stagione cinematografica così ricca di lungometraggi capaci di dimostrare che il cinema italiano ha ancora tanto da offrire al pubblico, nazionale e non, pronosticare chi si sarebbe aggiudicato il sempre più ambito Oscar Italiano risultava quantomeno arduo.

A dominare la serata è, comunque,  stato il favorito della vigilia, il crudo e magnifico Dogman di Matteo Garrone, la pellicola ispirata alla storia del Canaro della Magliana che porta a casa nove statuette (su quindici candidature) tra cui quelle per miglior film, fotografia, attore non protagonista (Edoardo Pesce) e sceneggiatura originale. A bocca asciutta resta, però, il protagonista del film Marcello Fonte che, come ricorda Garrone nel ritirare il premio per miglior regia, ‘ha vinto tutti i premi finora ma nulla stasera’. A soffiargli la statuetta dalle mani l’intenso Alessandro Borghi che, con le lacrime agli occhi, nel suo discorso sottolinea: ‘Questo premio è di Stefano Cucchi, lo dedico agli esseri umani e all’importanza di essere considerati tali a prescindere da tutto’. Borgi ha , infatti, interpretato il giovane romano, i cui tragici ultimi giorni di vita sono raccontati nel film Netflix Sulla mia pelle che si aggiudica tre altri riconoscimenti: miglior regista esordiente, miglior produttore e il David Giovani votato da seimila ragazzi nelle scuole. Emozione sul palco per la migliore attrice protagonista, un’incredula Elena Sofia Ricci (Veronica Lario nella pellicola incentrata sulla vita di Silvio Berlusconi Loro di Paolo Sorrentino) che ringrazia il marito, la co-star Toni Servillo, il regista che l’ha scelta e dedica il premio alle sue figlie augurando loro “di poter vivere della vostra passione come me”. Standing ovation e David speciale per il maestro dell’horror Dario Argento che puntualizza, non senza una vena polemica: “Questa è la prima volta in quarant’anni di cinema, grazie”. Premio speciale anche per un’altra eccellenza italiana, la scenografa premio oscar Francesca Lo Schiavo, e per una star internazionale, un’elegantissima Uma Thurman.  David alla carriera per l’eccentrico e geniale regista Tim Burton. “Io non so l’italiano ma parlo con le mani, per me è un onore essere qui. Vorrei che la gente fosse così carina con me anche nel mio Paese”. Il papà di Edward mani di forbice è visibilmente commosso e senza parole: uno dei momenti migliori della serata. Il miglior film straniero è Roma di Alfonso Cuaròn, che nel ritirare la statuetta rivela: “Mi avete fatto sentire ancora più vicino il cinema italiano che amo profondamente”. Due soli premi (miglior canzone e sceneggiatura non originale), infine, per Chiamami col tuo nome, il capolavoro di Luca Guadagnino, il regista che, a fronte di uno strepitoso successo internazionale, continua ad essere (quasi) snobbato dalla sua Italia. Nota di demerito allo show nel suo complesso che, salvo l’esibizione di Andrea Bocelli, risulta piatto raffazzonato con tempi morti e sketch comici non troppo riusciti. Da Carlo Conti e una prima serata di Rai1 ci aspetteremmo di meglio. :Miglior film – DogmanMiglior regia – Matteo Garrone, DogmanMiglior attore – Alessandro Borghi, Sulla mia pelleMiglior attrice – Elena Sofia Ricci, LoroMiglior attore non protagonista – Edoardo Pesce, DogmanMiglior attrice non protagonista – Marina Confalone, Il viziodella speranzaMiglior regista esordiente – Alessio Cremonini, Sulla mia pelleMiglior sceneggiatura originale – DogmanMiglior sceneggiatura non originale – Chiamami col tuo nomeMiglior montaggio – DogmanMiglior fotografia – DogmanMiglior scenografia – DogmanMigliori costumi – Capri RevolutionMiglior trucco – DogmanMigliori acconciature – LoroMiglior musicista – Sascha Ring e Philipp Thimm, Capri RevolutionMiglior canzone originale – Sufjan Stevens, Mistery of Love(Chiamami col tuo nome)Miglior suono – DogmanMiglior film straniero – RomaMigliori effetti visivi – Il ragazzo invisibile – Seconda generazioneMiglior documentario – Santiago, Italia di Nanni MorettiMiglior cortometraggio – FrontieraMiglior produttore – Sulla mia pelle