Lo Stemma

Il simbolo del Lecce è la lupa che si trova sotto il leccio, albero tipico della Puglia; questo è anche il simbolo della città.

Gli stemmi che ha utilizzato la società hanno subito trasformazioni nel tempo. 

Lo stemma in uso fino al 1981.

Lo stemma in uso dal 1981 al 2001.

Lo stemma dal 2001 ad oggi

L’Inno della Squadra

Nella sua storia il Lecce ha avuto diversi inni. In occasione della prima storica promozione in Serie A furono composti tre brani, Lecce grande amore (vinile 33 giri del 1985), Lecce cha cha cha di Chaly Albert e Lecce è il cuore di Sparapano-Gemma, cantata da N. Missoni. Un altro storico inno è Arcu te pratu del cantautore leccese Bruno Petrachi, che ha composto anche, in onore del Lecce, le canzoni Forza Lecce, Lecce… cuore mio, dedicata alla promozione in Serie A ottenuta al termine del campionato di Serie B 1996-1997, e Stornellando, dedicata alla promozione in Serie B ottenuta al termine del campionato di Serie C1 1995-1996. Sono, invece, cantati dal figlio Enzo Petrachi, fratello dell’ex calciatore Gianluca, i brani Forza Lecce miu e Grande Lecce Alé.

Dal 2001 al 2003 fu adottato l’inno Giallurussu dei Sud Sound System, inciso per la prima volta nel novembre del 1999. Il 26 agosto 2014 fu presentato in piazza Sant’Oronzo, a Lecce, un nuovo inno dei Sud Sound System, dal titolo Lu core pe tie scalpita, in uso per una sola stagione.

L’attuale inno ufficiale, riprodotto dai diffusori dello stadio, è quello realizzato nel 1999 da Sergio ‘Gioy’ Rielli, con il titolo Giallorossi per sempre, che è stato l’inno del Lecce dal 2003 al 2012, per poi tornare ufficialmente dalla stagione 2015-2016.

La Mascotte

In passato la mascotte ufficiale dell’Unione Sportiva Lecce è stata Wolfy, un lupo in maglia giallorossa. Il lupo è, infatti, il simbolo storico sia della città salentina sia della squadra e compare sullo stemma societario. La mascotte in peluche esordì a bordo campo nelle partite casalinghe disputate al Via del mare dal 25 settembre 1999, in occasione del vittorioso match con la Juventus (2-0). Wolfy fu anche protagonista del Progetto Scuola, una serie di incontri tra calciatori giallorossi e scolaresche salentine.

Lo stadio

Il Lecce gioca le partite casalinghe presso lo stadio Via del mare, situato nel capoluogo salentino lungo la via che conduce al mare, la strada statale 543 per San Cataldo. La capienza dello stadio è di 40.670 posti, di cui attualmente 31.559 omologati.

Nell’ospitare le partite del Lecce, il Via del mare sostituì lo stadio Carlo Pranzo, antico impianto intitolato alla memoria di un giovane leccese caduto durante la seconda guerra mondiale. In precedenza l’impianto era intitolato ad Achille Starace, il gerarca fascista che ne aveva voluto la costruzione nel 1924.

Il Via del mare fu inaugurato l’11 settembre 1966 con la partita amichevole Lecce-Spartak Mosca. Il 2 ottobre ospitò la prima partita tra squadre italiane (Lecce-Taranto 1-0). Con la prima storica promozione del Lecce in Serie A, nel 1985, venne parzialmente distrutto e ampliato a circa 55000 posti. La prima gara che si disputò nell’impianto fu Lecce-Torino (0-0) del 22 settembre 1985, valevole per la terza giornata del campionato di Serie A 1985-86.

La sede sociale

La sede sociale si trova dal 2016 al civico 3 di via Colonnello Archimede Costadura, nel capoluogo salentino. In precedenza, durante la presidenza di Franco Jurlano, la sede si trovava in viale Ugo Foscolo, poi, periodo della gestione di Giovanni Semeraro, fu ospitata per 18 anni in via Templari, nel centro di Lecce; infine, nel 2012, la sede fu trasferita in piazza Mazzini, dopo il passaggio delle quote societarie alla famiglia Tesoro.