di Bruno Perulli –

“Ma sì, dai, tanto è solo un bicchierino,  che sarà mai…”

Questa è la frase che passa nella mente di quelli che l’ingegner Stefano Guarnieri, ospite del progetto “Pit-stop, definisce “assassini stradali”.

Cos’è il Progetto “Pit-Stop”?  È un piano finanziato dalla Presidenza del Consiglio, in associazione con l’ACI (Automobile Club d’Italia), coordinato dall’ispettrice capo della Polizia Locale presso il Comune di Lecce Luisella Gallucci, che combatte per porre l’attenzione degli studenti di tutte le scuole, sui pericoli della guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti. 

Il Museo Castromediano ha ospitato una conferenza che ha visto protagonisti la Polizia Locale insieme alla giornalista Federica Sabato, il ricercatore di Linguistica italiana presso l’Università del Salento Rocco Luigi Nichil Lorenzo Guarnieri, fondatore e ora vice presidente dell’Associazione dedicata alla memoria di suo figlio morto nel dicembre del 2010.

Grazie all’impegno dell’ingegner Guarnieri, nel 2016 è stata promulgata la legge sul reato di omicidio stradale. Egli, inoltre, ponendosi  l’obiettivo di arrivare in tutte le scuole, ha scritto un libro, Il valore delle parole,  in cui evidenzia come le pubblicità e le testate giornalistiche utilizzino erroneamente alcuni termini facendoci vedere una realtà travisata. “Questa disinformazione, afferma l’ingegner Guarnieri, è causata da svariati fattori: l’utilizzo di tempi passivi per addossare la colpa alla vittima e la deresponsabilizzazione del guidatore ottenuta umanizzando il mezzo“.

Viene fatto notare che, molto spesso, si sentono titoli del tipo “Auto impazzita travolge un pedone” e  mai, in altri articoli di cronaca nera, “Coltello impazzito uccide un civile”; questo è solo un esempio della errata percezione della realtà, derivata da un utilizzo poco preciso delle parole nell’ambito dell’informazione pubblica.

Altro tema su cui Guarnieri combatte è l’abuso della parola “incidente” che dovrebbe essere sostituita dai termini “scontro” o “collisione”.

Con questo progetto si vuole sensibilizzare sull’argomento della sicurezza alla guida per arrivare a ridurre al massimo le vittime della strada (molto spesso di età compresa tra i 18 e 29 anni), auspicando che, in un prossimo futuro, ci possa essere più sicurezza e maggiore senso di responsabilità.