Venerdì 16 novembre, negli spazi dell’Associazione culturale Crocevia,   a Lecce, si è svolto il secondo evento previsto dal progetto Cultura Mondo.

Questo progetto si occupa della tutela e dell’integrazione nel tessuto sociale delle comunità migranti e l’obiettivo è proprio questo: favorire l’insegnamento in una comunità in cui il razzismo e l’ignoranza dilagano, e inoltre promuovere lo scambio tra culture diverse. L’incontro ha trattato storia e temi della cultura egiziana, in particolare le vicende relative alla rivoluzione politica del 2011 e alla Primavera Araba. Questo viaggio attraverso gli usi, i costumi e le tradizioni del popolo egiziano è stato accompagnato da un simpatico aperitivo a base di Kushari, piatto tipico a base di pasta, legumi, salsa di pomodoro, riso, ceci, lenticchie, cipolle caramellate e aglio. La serata è iniziata con una breve introduzione sulla storia politica egiziana prima dell’ascesa del presidente Mubarak, curata da Claudia Paladini e Diego Holden Aprile della 4C, ed è proseguita con il racconto di Mai, una ragazza egiziana, testimone di uno dei periodi più duri della storia egiziana, durante la presidenza di Mubarak. La ragazza ha approfondito il tema della rivoluzione araba attraverso l’uso di vari graffiti, murales e vignette che sono state disegnate sui muri della capitale e di altre città egiziane in segno di ribellione. La Primavera Araba viene chiamata così per la voglia di libertà e rinnovamento politico e sociale che le popolazioni, soprattutto i giovani, del Nord Africa hanno dimostrato di avere e per il periodo in cui si sono scatenati questi moti di rivoluzione: tra febbraio ed aprile 2011 a cavallo cioè della primavera. È una serie di proteste ed agitazioni in corso nelle regioni del Medio Oriente e vicino Oriente e del nord Africa. I paesi maggiormente coinvolti dalle sommosse sono l’Algeria, il Bahrein, l’Egitto, la Tunisia, lo Yemen, la Giordania, il Gibuti, la Libia e la Siria; le proteste hanno in comune l’uso di tecniche di resistenza civile: scioperi, manifestazioni, marce e cortei, talvolta anche atti estremi come suicidi e l’autolesionismo, così come l’uso di social network come Facebook e Twitter per organizzare, comunicare e divulgare gli eventi a dispetto dei tentativi di repressione statale. I fattori che hanno portato alle proteste sono numerosi e comprendono, tra le maggiori cause, la corruzione, l’assenza di libertà individuali, la violazione dei diritti umani, le condizioni di vita molto dure, che in molti casi riguardano o rasentano la povertà estrema, e il crescere del prezzo dei generi alimentari, che ha portato alla fame della popolazione. A conclusione della serata è stato proiettato un video realizzato dagli studenti  delle classi 4C, 4D e 3D impegnati nel progetto Cultura Mondo. L’incontro è stato apprezzato dai presenti che ne hanno condiviso le finalità e lo spirito, complimentandosi con gli studenti. Il coordinamento. delle attività è stato curato dai docenti referenti del progetto, professori Manco e Cerundolo. Il prossimo incontro  di Cultura Mondo si terrà il 1 dicembre, presso la sede centrale del liceo De Giorgi, e tratterà il tema degli aiuti umanitari verso i migranti che affrontano il mare per la “Salvezza”, questo il titolo del volume di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso che hanno vissuto esperienze toccanti sulla nave Aquarius.