Quanto è importante, oggi, saper comunicare? Devi esporre un tuo progetto? Oppure devi affrontare un esame, un’interrogazione, un colloquio di lavoro? Che il tuo scopo sia persuadere, farti capire, incoraggiare, è il modo in cui presenti ciò che hai da dire che fa la differenza, come scrive Marco Montemagno in un suo libro: “In un mondo fatto di comunicazione, presentare deve essere il tuo asso nella manica”.

Ed è proprio dalle sue parole che sono partiti degli spunti di riflessione che possono aiutarti a capire come rendere una presentazione più accattivante e in grado di coinvolgere l’uditorio. Dopo aver combattuto e vinto l’ansia da prestazione, la tua presentazione diventa un gioco da ragazzi se conosci rigorosamente l’argomento che devi affrontare. Ciò significa che quello da cui devi partire è diventare padrone della materia che vuoi diffondere. Questo ti prepara a qualsiasi situazione cui potresti andare incontro. Una domanda improvvisa da parte di uno spettatore? Non ti serve improvvisare se sei preparato!È importante, poi, usare un linguaggio semplice, aiutarti con dei supporti visivi che siano sintetici e d’impatto, organizzare il discorso in sequenza e fare degli esempi. Se necessario, usa degli oggetti: stimolerai la curiosità del tuo spettatore e renderai alta la sua attenzione. Segui la regola del 3, un po’ come abbiamo fatto noi nel nostro titolo. È un trucco che è incentrato sulla capacità di memorizzazione del cervello umano. Se vuoi che chi ti ascolta ricordi ciò che stai dicendo, sintetizza i principali concetti del tuo discorso in tre parole. In questo modo il significato arriva in maniera più efficace e coglie proprio l’interesse dell’interlocutore. Facciamo un esempio: è sicuramente diverso, quando si presenta un prodotto, fare un elenco spropositato di caratteristiche o semplicemente riassumere in “è dinamico, più efficiente, più veloce”. L’impatto sul pubblico è differente e ciò che vuoi esprimere rimarrà più impresso. Anche Steve Jobs usava questo meccanismo e non solo per presentare i suoi prodotti!Ricorda che l’obiettivo è non annoiare! E a tal proposito ci tornano utili altri consigli del già citato Marco Montemagno, esperto di comunicazione. Quello che devi tenere bene a mente è che il ritmo è importante. Le persone tendono ad annoiarsi molto facilmente, perché vogliono arrivare subito al concetto fondamentale della discussione; se così non è, l’attenzione cala proprio perché, ormai, è l’intrattenimento ad essere diventato istantaneo. Cerca, quindi, di capire lo standard del pubblico a cui ti stai rivolgendo e scegli con attenzione il ritmo da utilizzare. Arrivati a questo punto, non ci resta che trarre le conclusioni e lo facciamo con una bellissima frase di J. F. Kennedy: “I migliori oratori danno l’impressione di improvvisare, ma in realtà si preparano tutto”.