Il Liceo De Giorgi ha preso parte alla toccante presentazione del volume “SALVEZZA” curato dai giornalisti e fumettisti, Lelio Bonaccorso e Marco Rizzo, testimoni sulla nave Aquarius dei salvataggi di migranti nel mar Mediterraneo.

Presto vi presenteremo l’intervista che LeCosimò ha realizzato. L’iniziativa rientra nel  progetto scolastico Cultura Mondo che si occupa della tutela e dell’integrazione delle comunità migranti presenti sul territorio salentino. Particolarmente interessante è stato comprendere come alcune notizie siano spesso filtrate dai media in modo da trasmettere delle informazioni  non sempre in grado di focalizzare i veri problemi che queste persone disperate devono affrontare. Con tristezza e senso di disagio gli studenti hanno osservato immagini e registrazioni che hanno illustrato le condizioni disumane  in cui viaggiano queste persone. Viaggi costosi, che sono il frutto di duri sacrifici e di prestiti da rimborsare da parte delle famiglie che rimangono nei paesi d’origine; rinunzie e indicibili condizioni di vita. Viaggi che spesso non approdano dove dovrebbero e si “concludono” drammaticamente nel deserto o sul fondo del mare. Sono anni di speranza e di attesa per un viaggio lungo il continente africano e quindi in mare aperto, nelle mani di avidi trafficanti e a bordo di “gommoni” non  sicuri, con motori vecchi che potrebbero rompersi o perdere liquidi nocivi da un momento all’altro. E dopo, quando vengono finalmente rintracciati dalle navi soccorso, si innescano una serie di polemiche e contrasti fra gli Stati europei che sembrano ignorare la disperazione e lo sfinimento di chi non ha più nulla neanche la dignità. Durante l’incontro, i giornalisti hanno proiettato video, foto e registrazioni della loro esperienza sulla nave Aquarius, e hanno commentato le vignette inserite nel volume di graphic novel. Hanno condiviso le storie dei migranti che dopo un’ora e mezza dal salvataggio (golden hour),  nel quale si assicuravano della salute fisica e psicologica delle persone, sceglievano liberamente di raccontare la loro vita e la loro esperienza. Queste sono storie piene di dolore, sofferenza e sacrifici. Non mancano le vicende di bambini e ragazze incinta che si sono spesso trovate costrette a partorire in condizioni igieniche e sanitarie impossibili, sia a bordo delle navi che sui gommoni. A conclusione dell’incontro sono emerse importanti riflessioni attraverso un parallelismo tra quello che in questi anni  sta succedendo a pochi chilometri a sud della Sicilia e ciò che è successo solo pochi decenni fa con gli ebrei.