di Gabriele Guerrieri

#AndTheOscarGoesTo

L’Awards Season, la stagione dei premi cinematografici, consegnati annualmente alle più brillanti stelle del firmamento hollywoodiano e non solo, è nel pieno del suo corso. Le cerimonie di premiazione dei Golden Globe, dei Bafta, dei SAG Awards e chi più ne ha, più ne metta, si susseguono ad un ritmo incalzante e i nostri divi preferiti si rubano la scena a vicenda, sfilando favolosi sui red carpets. Ma è inutile nasconderlo: l’attenzione è, in realtà, tutta puntata sulla corsa ai premi più ambiti: gli Academy Awards, meglio noti come Oscars. Prevedibile, quindi, il clamore che, lo scorso 13 gennaio, ha generato l’ufficializzazione delle candidature per gli Oscars 2020. La stampa del settore non parla d’altro e LeCosimò non può non essere da meno. Vi proponiamo, dunque, #AndTheOscarGoesTo una serie di articoli, recensioni e approfondimenti per giungere preparati alla notte del 9 febbraio. Inauguriamo la nostra rubrica andando a commentare le candidature per i premi principali. Nominations che, da un lato, hanno confermato i pronostici della vigilia e, dall’altro, hanno riservato graditissime sorprese.

UN MEMORABILE TESTA A TESTA

Sono quattro i titoli che hanno letteralmente conquistato, a ragione, i membri dell’Academy: il cinecomic autoriale Joker di Todd Phillips che porta a casa 11 candidature, il kolossal bellico 1917 di Sam Mendes, la meravigliosa ode alla settima arte C’era una volta a…Hollywood di Quentin Tarantino e il gangster-movie definitivo The Irishman di Martin Scorsese in lizza per dieci statuette ciascuno. Un testa a testa che, tanto nella categoria di Miglior Film, quanto in quelle di Miglior Regia e Sceneggiatura (Originale e non), si prospetta memorabile, data l’altissimo profilo dei contendenti. E che si fa ancora più entusiasmante grazie all’inatteso (dati i gusti dell’Academy), ma apprezzatissimo, exploit dell’aspro capolavoro sudcoreano Parasite di Bong Joon-ho (primo regista sudcoreano candidato agli Oscars), una perla che con 6 nominations darà del filo da torcere ai bigs di Hollywood. Si accontenterà di essere proclamato Miglior Film Internazionale (neonata denominazione, che va a sostituire l’ex Miglior Film Straniero) o ambirà a conquistare anche il titolo di Miglior Film?

LE SORPRESE CONTINUANO

Altra grande sorpresa di questi Oscars 2020 il drammaticamente irriverente Jojo Rabbit di Taika Waititi, sorgente di infinite (e sterili) polemiche, che ottiene, tra le altre, candidature come Miglior Film e Sceneggiatura Non Originale. Ed è proprio per il suo ruolo in Jojo Rabbit che Scarlett Johansson, ingiustamente snobbata per anni dall’Academy, si aggiudica un posto nella cinquina delle migliori attrici non protagoniste. Ma la talentuosa interprete, al suo esordio agli Oscars, non si accontenta di una sola nomination ed incassa una doppietta essendo in lizza anche come Miglior Attrice Protagonista per l’intenso Storia di un Matrimonio di Noah Baumbach. Che la nostra Black Widow riesca a fare il colpaccio? Noi, viste le due fenomenali interpretazioni, ce lo auguriamo. A metterle i bastoni tra le ruote potrebbero essere Renée Zellweger per Judy, tra le protagoniste, e Laura Dern, sua co-star in Storia di Un Matrimonio, tra le non protagoniste, entrambe forti della vittoria nelle rispettive categorie ai Golden Globe e ai SAG Awards

TRA IPOTECHE E ASSENZE 

Sul fronte attoriale maschile, fila (quasi) tutto come previsto. Ipotecato l’Oscar come Miglior Attore protagonista dal formidabile Joaquin Phoenix di Joker, presenza ingombrante che oscura i seppur magistrali Di Caprio e Adam Driver. Grande assente da questa cinquina il Robert De Niro di The Irishman la cui interpretazione non è riuscita ad ammaliare l’Academy, che gli preferisce i suoi colleghi di set Al Pacino e Joe Pesci entrambi candidati come Miglior attore non protagonista. Categoria, anche questa, già chiusa in partenza; considerati i premi già assegnati, la statuetta dovrebbe andare a Brad Pitt per C’era una volta ad…Hollywood.
Tra gli altri esclusi di peso dalle categorie attoriali, la vincitrice del Golden Globe Awkwafina per The Farewell, l’agguerrita Jennifer Lopez per The Hustlers e i ritrovati Adam Sandler, per Uncut Gems, ed Eddie Murphy per Dolemite is my name.
Ultima scelta degna di nota, quella di candidare, come Miglior Film d’Animazione, solo uno dei favoritissimi targati Disney: Toy Story 4. Fuori Frozen 2 e ll Re Leone. Che il monopolio di Topolino su questa categoria sia giunto al termine?
Non ci resta che aspettare il 9 febbraio per scoprirlo, quando al Dolby Theatre di Los Angeles verranno consegnati gli Oscars 2020.

Leggi gli altri articoli della rubrica #AndTheOscarGoesTo
https://lecosimo.it/?p=5320
https://lecosimo.it/?p=5307