di Gaia Naccarelli
disegni di Federica D’Agostino

Non sarà un virus a placare la sete di conoscenza propria di ogni studente, per questo la scuola anziché alzare bandiera bianca ha accettato la sfida schierando in campo qualcosa che fino a poche settimane fa era solo un lontano miraggio: la didattica a distanza. Così ogni classe può continuare a seguire il proprio percorso formativo riunendosi “a distanza”.
Come in ogni classe che si rispetti esistono delle categorie fisse di studenti:

Il disturbatore

Il disturbatore non è un asso dell’informatica, ma è sicuramente un eterno distratto; con tutte queste piattaforme digitali con cui adesso è costretto ad entrare in contatto non fa che confondere i pochi neuroni che si prestano ad essere sollecitati da simili attività. Disattivare videocamera e microfono è un optional che non si prende la briga di sfruttare, alla fine della lezione tutti sanno cosa mangerà a pranzo, quante volte la madre è andata a riporre la biancheria nei suoi cassetti e perfino di che colore sono le mattonelle del suo bagno. Ops… Non doveva tirare lo scarico!

Il pilota di elicotteri

Nessuno riesce ancora a spiegarsi come accada, ma ad un tratto della lezione il suo microfono prende vita. Quello che si sente è solo un rumore meccanico indecifrabile, di lui nessuna traccia. “Cosa starà facendo?”, neanche le menti più eccelse sono state in grado di risolvere questo quesito. Fortunatamente lo strano caso del pilota di elicotteri ritorna nell’ombra quando qualche impavido si limita a disattivare l’audio.

L’elegante

Non poter uscire di casa non vuol dire dover lasciarsi andare alla trasandatezza; le video lezioni sono un’ottima scusa per mostrare a tutti che neanche la quarantena è riuscita a buttarvi giù. La sveglia mattutina rimane fissata al solito orario: avete bisogno di calma per sistemare trucco e parrucco, senza parlare del lasso di tempo necessario a scegliere adeguatamente il vestiario, cravatta becchino-style compresa. 

L’addormentato

Fare lezione anche se si rimane comodamente a casa propria è una novità che ancora non tutti sono riusciti ad assimilare: nonostante io debba rimanere a casa tutto il giorno devo svegliarmi alle 8? Non se ne parla. Ed è proprio per questo motivo che in ogni classe virtuale che si riunisce su Meet già dalla prima ora, la figura dell’addormentato è un must. Lo sleeper disattiva il microfono per non far sentire i sonori sbadigli che si susseguono incessantemente, neanche si fosse risvegliato dopo 100 anni come la bella addormentata nel bosco; eppure la videocamera, rigorosamente attiva, riprende il volto frastornato che però non riesce a distogliere l’attenzione dal vistoso pigiama con la stampa “il cocco di mamma” in caratteri cubitali. 

Il videogiocatore incallito

C’è invece chi non rinuncia alla propria disattenzione e la porta ad un livello superiore. L’upgrade è una pacchia, dai giochi al telefono nascosto tra le gambe sotto il banco o mimetizzato tra penne ed evidenziatori nell’astuccio si passa al godimento procurato da uno schermo 65 pollici collegato ad una play-station. La lezione procede benissimo anche in vostra assenza finchè non si presentano due prospettive: qualcuno dei vostri compagni decide di far ricadere l’attenzione su di voi e sul vostro insolito e prolungato silenzio, oppure siete talmente assorti dalla vostra performance su Fifa da dimenticare il microfono acceso. Il cartellino rosso della prof. è tutto per voi.

Il problematico

Se cerchi un problema lui può fornirti preziosi consigli su come riscontrarlo. Dai problemi di connessione alla distruzione del telefono, passando per l’ostruzione del microfono e i graffi sulla videocamera. Nelle noiose giornate di quarantena ha promesso di adoperarsi nella creazione di un catalogo per scegliere la problematica che si avvicina maggiormente alle vostre necessità.

Il P.R.

Se la lezione è troppo noiosa o qualcuno si sta dilungando troppo a chiaccherare col prof ci pensa lui: mister PR. La persona che nel bel mezzo di una chiamata inizia a rimuovere persone senza un chiaro movente, l’avviso in basso a sinistra è un clichè “nome.cognome è stato rimosso”; l’artefice è così palese che nessuno sperca fiato a commentare l’accaduto a meno che… non siate voi la vittima

Il DJ

La quarantena ha chiuso le discoteche; è pur vero che se Maometto non va alla montagna è la montagna ad andare da Maometto. Basta scegliere il brano e attivare il microfono, il gioco è fatto. Il repertorio è vasto, gli autori sono strettamente collegati alla materia e soprattutto all’argomento. Come non pensare a Felicità di Albano e Romina quando si parla dei diritti inalienabili dell’uomo espressi dalla dichiarazione d’indipendenza americana? Per non parlare di Forever young quando studiamo l’esperimento di Thomas Young che dimostra la natura ondulatoria della luce?

L’azzeccascusanti

“Ho il gesso”… “Ho dovuto compilare un sacco di scartoffie per poter portare a spasso il cane senza incorrere in multe”… “Non andando in palestra da un po’ mi è sembrato necessario trovare informazioni su come allenare i bicipiti con le bottiglie d’acqua”… “Mi sono iscritto ad un corso online per imparare a mungere mucche svizzere”… “Ho portato fuori il mio animale di compagnia… un iguana”… “Scusi, ma ho problemi di connessione… Non connetto!” Quindi… purtroppo non ho potuto consegnare il materiale in tempo. Avvocato delle cause perse.

L’ultimo giapponese

Come Hiroo Onoda, militare che continuò a difendere il Giappone fino a 30 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, anche il suo account rimane connesso alla videolezione nonostante la lezione sia finita da 30 anni, ma lui è lì sempre… solo, nell’immenso vuoto che che c’è. E poi dicono che l’uomo non è un’isola.