di Benedetta Palma

Si celebra il 20 febbraio la prima giornata nazionale in memoria del personale sanitario caduto nella lotta al Covid-19. Una data scelta come inizio simbolico dell’epidemia da Corona-virus che ha attraversato il nostro paese.

Questa giornata nazionale dedicata a sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e volontari è stata istituita come momento per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio dei quasi 45000 professionisti e volontari che con abnegazione e spirito di sacrificio hanno contribuito a gestire l’emergenza. Impegnati sempre, senza distinguere orari, per fronteggiare il dramma che ha travolto il nostro paese.
Con dedizione e sacrifici che non conoscono limiti, il personale sanitario ha offerto una testimonianza commovente di profonda sensibilità civica e di solidarietà umana a tutta la popolazione ed in particolare ai giovani: il silenzioso eroismo agito da tutto il personale diventa modello per la loro formazione.

Un esempio di grande professionalità e impegno nel fronteggiare l’emergenza è quello dei volontari di Croce Rossa, impegnati in prima linea, al fianco dei professionisti, lavorando da professionisti.

A raccontare esperienze ed emozioni è Cosima Antonaci, volontaria di Croce Rossa Italiana – Comitato di Lecce.

Il comitato locale di Lecce è stato fondamentale ed esemplare nel periodo di emergenza sanitaria contribuendo con due ambulanze e barelle ad alto bio-contenimento e con tanti volontari che armati di buona volontà e voglia di mettersi in gioco hanno dato un notevole aiuto al personale sanitario svolgendo trasporti sanitari e turni di assistenza alla popolazione.

Ogni volontario, sempre munito di dispositivi di protezione individuale, ha prestato volontariamente parte del suo tempo regalandolo alle persone più vulnerabili.

La paura non è mai mancata. L’attività con Croce Rossa, però, insegna a vivere le emozioni e, soprattutto, ti fa sentire al sicuro anche nei momenti più difficili; proprio le esperienza vissute nei momenti più complessi rimangono impresse dentro ogni volontario.

Sono tante le immagini che mi vengono in mente pensando all’emergenza Covid e ognuna porta con sè tante emozioni.
Ricordo gli incontri con le persone anziane sole e spaventate.
Ricordo i momenti con i colleghi a fine turno, la condivisione emotiva della medesima esperienza e gli sguardi intensi attraverso la visiera.
E infine ricordo un’occasione di speranza che ha cancellato in me ogni momento di paura: due trasporti di due neonati le cui mamme erano positive al virus.

I volontari di Croce Rossa hanno fatto loro le parole empatia, delicatezza e umanità portandole dentro al cuore. Questo periodo ha rappresentato il tempo della gentilezza che sicuramente si trasformerà nel tempo della vittoria.

La speranza non ci deve mai mancare.
Mi piace dire che il Covid, come qualsiasi altra emergenza, ci porta ad avere a che fare con la sofferenza e tutto quello che può nuocere e far male all’essere umano. Io ho deciso di farmi sempre dei ricordi belli. Costruitevi ricordi belli e nuovi che vi diano linfa e siate voi giovani gli agenti di cambiamento.
Non abbiamo bisogno di una foto e di una storia, quando hai davanti un anziano che ti ringrazia o una mamma che ti sorride: tutto è più bello e ti senti solo più forte. Siate tutti motori di speranza

Essere utili al prossimo e farsi ricordi nuovi sono le azioni chiave che hanno animato i volontari e i professionisti che non vogliono essere chiamati “eroi” ma semplicemente motori di speranza!