di Giovanni De Mariani e Gioele Benvenuto

Finisce qui il sogno del Lecce che in casa non riesce ad andare oltre l’1-1 contro il Venezia. È un’eliminazione che fa male soprattutto perché avvenuta dopo una partita praticamente quasi perfetta dei salentini che avrebbero sicuramente meritato la vittoria. La mancata concretezza e cinismo, 2 fattori importantissimi soprattutto nei playoff dove ci si gioca la promozione in pochi scontri diretti e dove bisogna rasentare la perfezione, è stato ciò che non ha permesso ai giallorossi di acciuffare il passaggio del turno. È il giusto epilogo di una stagione che non è mai sbocciata, caratterizzata da tanti alti e bassi, da pochissima costanza e da un gioco e un’idea di calcio praticamente inesistenti.

Primo tempo completamente opposto a quello dell’andata in cui è il Lecce a gestire i ritmi della gara e a schiacciare gli avversari nella propria area. Atteggiamento corretto dei salentini che sono determinati a conquistare la finale playoff, cosa che era mancata nella partita di lunedì. È una squadra che ha il predominio del gioco, pressa alto e non permette praticamente mai al Venezia di ripartire. I giallorossi, nonostante le tante occasioni create, non riescono ad andare in vantaggio, complice una traversa clamorosa e un paio di ottime parate di Mäenpää. Il calcio, si sa, quando vuole è crudele e al primo calcio d’angolo dei veneti, un paio di rimpalli fortuiti fanno finire la palla sui piedi di Svoboda che viene steso in area di rigore da Maggio. Dal dischetto va Aramu che non sbaglia e porta il Venezia sull’1-0.

Nel secondo tempo i salentini, con la consapevolezza di giocarsi il tutto per tutto in quegli ultimi quarantacinque minuti, provano a essere ancora più propositivi per cercare di recuperare lo svantaggio il prima possibile. Il pareggio arriva grazie al gol di Pettinari che, approfittando di un assist di Lucioni in area di rigore, colpisce di testa il pallone battendo il portiere del Venezia, fino a quel momento insuperabile. I giallorossi provano in tutti i modi a trovare il gol del vantaggio e all’83 hanno la grandissima opportunità di completare la rimonta ma il rigore alto calciato da Capitan Mancosu fa esultare la squadra veneta che, dopo cinque minuti di recupero e una gara praticamente giocata solo in difesa, si qualifica per la fase finale del torneo dove affronterà il Cittadella

Finisce qui dunque una stagione per i salentini caratterizzata da momenti indimenticabili di grandi risultati e una forte capacità realizzativa e altri invece in cui la mancanza di idee e una scarsa forma fisica hanno inciso molto per la mancata promozione diretta, sfumata proprio nelle ultime giornate. Ovviamente piangersi addosso non serve a nulla, bisogna concentrarsi attraverso un’analisi dettagliata degli errori commessi durante la stagione per ripartire ancora più forti la prossima, raggiungendo così l’obiettivo mancato quest’anno.