di Emanuele Carratta –

Il test di oggi è un’opportunità per imparare e poi volare di nuovo“, queste le parole di Bill Nelson, amministratore della Nasa, dopo il lancio del razzo Starship avvenuto il 18 Novembre.

Ma cosa c’entrano Nasa, Marte, e Elon Musk insieme?

Come anche detto nell’articolo “Torneremo sulla Luna?”, negli ultimi anni si sta intensificando sempre di più la cosiddetta “corsa allo spazio”, ed in particolare le missioni per tornare sulla luna. La Nasa, l’ente dell’aeronautica spaziale americana, ha recentemente deciso che per queste missioni il sistema di atterraggio umano sarà una versione alternativa del razzo Starship, il razzo ideato da SpaceX, l’azienda aerospaziale fondata da Elon Musk, e da qui nasce la collaborazione dei due enti, sia nelle missioni Artemis per quanto riguarda il terzo lancio, ma anche per ultimare la creazione del razzo Starship.

Infatti questo è un razzo ancora in fase di sperimentazione, perché sarà la navicella più potente e grande mai creata, e questo comporta numerosi problemi. Il primo lancio di prova non è andato a buon fine, infatti il razzo è esploso in aria dopo poco tempo. Il secondo lancio, avvenuto il 18 Novembre, è stato un semi-successo. Infatti durante questo test il razzo è riuscito a raggiungere la quota spaziale, lo sgancio delle diverse parti è avvenuto con successo e i 33 motori raptor del razzo di sono accesi e spenti tutti senza problemi.

Ma perchè è avvenuta l’esplosione? Dopo circa 8 minuti di volo sono stati persi tutti i contanti con il razzo. SpaceX ha comunicato che l’auto-distruzione della navicella è avvenuta per via delle misure di sicurezza presenti su questa, che senza contatti dalla Terra ha deciso autonomamente di esplodere.

Per via di questi imprevisti probabilmente ci saranno dei ritardi anche nella missione Artemis, e di conseguenza per vedere di nuovo l’uomo sulla luna.